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Qatargate: il M5S si batte contro il potere delle lobby

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Da Conte a Costa i grillini sono pronti a dare battaglia a chi racchiude interessi che poi sfociano nel Qatargate

"Di fronte allo scandalo del Qatar lancio un appello a tutti i leader di partito: lavoriamo subito per approvare una legge sul conflitto di interessi e per regolamentare le lobby. Non possiamo permettere che i nostri parlamentari possano prendere soldi da Stati stranieri". Lo dice l'ex premier Giuseppe Conte a 'Repubblica'.

"Sicuramente i partiti coinvolti da questo scandalo devono fare chiarezza al più presto. Non basta sospendere in fretta e furia un singolo europarlamentare. L’affarismo va affrontato alla radice. Di qui il mio appello", spiega il leader del M5s.

Renzi e D'Alema? "'È inaccettabile che un senatore della Repubblica, pagato dai cittadini, vada in giro per il mondo a fare il testimonial di regimi autocratici dietro pagamento di lauti compensi'. Non è una frase mia ma di Calenda, pronunciata prima di allearsi con Renzi. Per una volta la penso come lui, ma non dobbiamo personalizzare: nessun parlamentare italiano deve ricevere contributi, a qualsiasi titolo, da un altro Stato. Quanto a D’Alema, ha dismesso da tempo incarichi pubblici. La differenza non è di poco conto", dice tra l'altro Conte.

“Le ingerenze delle lobbies vanno regolamentate presto. Le notizie che arrivano da Bruxelles e che ampliano lo spettro della vicenda cosiddetta Qatargate, rendono imprescindibili tutte le azioni possibili per approdare finalmente a una legge di regolamentazione. Io ho depositato una proposta di legge per rendere trasparente l’azione all’interno dei ministeri, del governo tutto e del governo del territorio. Ed è sicuramente un primo passo sul quale mi auguro tutti convergano”. Lo dichiara Sergio Costa, vicepresidente della Camera dei Deputati. “Le lobbies deviate vanno bloccate con un controllo capillare, anche patrimoniale, dei soggetti politici e dei vertici amministrativi”, conclude Costa.

 

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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