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Non è Truman Show ma serve scelta condivisa

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Il M5S incalza il centrodestra. Giuseppe Conte pronto a dialogare "perché gli italiani ci guardano e serve senso di responsabilità"

Quinto appello al voto. Appuntamento alle 11 in Parlamento ma intanto le trattative fervono. "Gli italiani ci guardano e dobbiamo dimostrare a tutti il nostro senso di responsabilità. In particolare le forze di centrodestra devono accettare questo confronto, sono ormai due giorni che continuano a cercare tra loro una sintesi unitaria", risponde il leader M5S Giuseppe Conte. L'ex premier ieri aveva lasciato la Camera per diverse ore manega di aver incontrato potenziali candidati? "No, non ho incontrato né sentito alcun potenziale candidato", risponde il leader M5S Giuseppe Conte. "Questo è il momento di stringere questo confronto con le altre forze politiche per trovare una soluzione concreta e condivisa, non per complicare ulteriormente il quadro. Confido che le forze di centrodestra accettino al più presto questo confronto" ha concluso Giuseppe Conte.

“Il Movimento 5 Stelle ha da sempre espresso grande apprezzamento per il lavoro portato avanti dal presidente Mattarella. I numeri raccolti oggi dal presidente tengono sicuramente conto del voto espresso anche dal M5S. È evidentemente una carta che non possiamo evitare di mettere sul tavolo della discussione per tenere unita la maggioranza di governo. Una maggioranza che un anno fa, in piena emergenza pandemica, ha risposto all’appello lanciato proprio dal presidente Mattarella” ha detto il capogruppo del M5S alla Camera, Davide Crippa, a La7.

 

Si tratta di un nome ampiamente condiviso al tavolo con Pd e Leu, che deve essere valutato attentamente anche nel confronto con il centrodestra. Andremo al tavolo insieme ai dem e al partito di Speranza - ha aggiunto - presentando soluzioni su cui abbiamo discusso e su cui c’è convergenza. Serve però una disponibilità da parte del centrodestra per chiudere un percorso, come si aspettano i cittadini. Draghi? Siamo convinti che debba continuare la propria azione governativa. La rinegoziazione del patto di stabilità, per fare un esempio, è un elemento su cui da presidente del Consiglio può dare una grande mano al Paese. Spostarlo al Quirinale aprirebbe tutt’altro scenario” ha concluso Crippa.

“Il Quirinale non è un casting, né il set del Truman show. Il Presidente della Repubblica è l’istituzione più alta della Nazione, e va eletto con il consenso di tutti, non con raffazzonate rincorse per le vie di Roma” scrive su twitter Enrico Borghi della segreteria del Partito Democratico.

 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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