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Plusvalenze sospette: rischiano Juve e Napoli

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Le parole di Gravina sull’indagine della Covisoc a proposito di operazioni sospette nel campionato di serie A

La Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche, più nota con l’acronimo di Covisoc, sta letteralmente spaventando il mondo della Serie A. il motivo riguarda due anni di plusvalenze, dal 2019 al 2020, per un totale di 62 operazioni di mercato finite nel mirino della Covisoc appunto e in seguito inviate al Procuratore della FIGC, Giuseppe Chiné e al presidente federale Gabriele Gravina.

In Serie A in particolare i riflettori sono stati puntati su due dei club di maggior prestigio, la Juventus e il Napoli. La squadra di proprietà della famiglia Agnelli è finita nell’indagine della Covisoc per l’acquisto di Franco Tongya e Marley Aké che la Juventus ha scambiato con il Marsiglia per 8 milioni di euro ciascuno e che oggi risiedono nella quarta serie francese e nella Serie C italiana. Pertanto le valutazioni attribuite ai cartellini dei due sarebbero ritenute eccessive.

Ma il caso più clamoroso riguarda senza dubbio lo scambio Pjanic-Arthur con il primo finito al Barcellona e il secondo alla Juventus, oltre allo scambio col City per Cancelo-Danilo. Un discorso affine per il Napoli di De Laurentis: questa volta si sta parlando del trasferimento di Victor Osimhen dal Lille al Napoli. Oltre al denaro cash in favore del club francese, il Napoli gli avrebbe dato anche quattro giovani dei quali sono uno è rimasto al Lille, mentre tutti gli altri sono tornati nella madre-patria, seppur nelle leghe inferiori. E questo ha destato i sospetti della Covisoc.

Il presidente Gravina spegne la paura e parla di “Indagine conoscitiva”, non persecutoria: “Questa è un’indagine conoscitiva non persecutoria. Visto il tema noto, si cozzerà sulla solita questione delle valutazioni soggettive e oggettive”. Poi conclude: “Siamo coscienti nella nostra impossibilità di agire”.

3 anni fa
Autore
Thomas Orlandi

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