Sale la tensione nel Mar Rosso. L'Italia pronta allo scontro
La nave italiana Caio Duilio è una nave concepita proprio per queste missioni. Parla l'ammiraglio Credendino
Gli Houthi hanno annunciato che le navi posacavi sottomarini devono ottenere un permesso prima di entrare nelle acque territoriali yemenite. Lo riporta la Tv del gruppo sciita filoiraniano ‘Al-Masirah’ citando il loro ministro delle Comunicazioni e dell'Informatica, secondo cui "per garantire le loro sicurezza, le navi posacavi marittimi devono ottenere un permesso dal Dipartimento degli affari marittimi a Sana'a prima di entrare nelle acque territoriali yemenite".
La richiesta avviene all’indomani dell'annuncio fatto ieri dalla HGC International Communications Company con sede a Hong Kong, secondo cui almeno 4 cavi di comunicazione sottomarini sono stati danneggiati la scorsa settimana nel Mar Rosso.
Il gruppo sciita filoiraniano aveva smentito sabato scorso di aver preso di mira cavi sottomarini sostenendo che gli Usa e britannici “sono responsabili di eventuali danni ai cavi a causa dei loro raid”.
Ma l'Italia di fronte alle richieste, e alle minacce Houthi, è pronta a rispondere. ''Il Caio Duilio è una nave concepita proprio per queste missioni e può affrontare tutto l’arsenale degli Houthi: oltre ai droni, anche i missili da crociera e quelli balistici. Prima il mondo era semplice: facevamo missioni a supporto della pace. Dal 2022 invece abbiamo dovuto recuperare rapidamente la capacità di combattere in situazioni ad alto rischio''. Lo spiega in un'intervista a 'La Repubblica' l’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina Militare.
''Il cacciatorpediniere Caio Duilio ha i sensori e gli armamenti che servono per fronteggiare le minacce, ma soprattutto un lungo addestramento - aggiunge - Abbiamo dei droni-bersaglio che sono molto simili a quelli degli Houthi e prima di partire prepariamo gli equipaggi ad abbatterli usando i cannoni di bordo. Io ho passato i primi quindici anni come ufficiale addetto alla difesa contraerea: conosco molto bene donne e uomini del Caio Duilio, so quanto sono bravi. Il comandante ha sempre avuto la situazione sotto controllo: è stato avvistato uno sciame di droni, poi uno si è staccato e ha puntato verso il “Caio Duilio”. Il comandante ha trasmesso avvisi via radio, poi ha identificato l’ordigno nell’oscurità con un visore all’infrarosso e aperto il fuoco: lo hanno abbattuto con sei colpi di cannone. Agiamo solo in maniera difensiva''.
''La Marina ha appena fatto un accordo con Telecom Sparkle - continua -Il 99 per cento delle comunicazioni digitali passa dai cavi nei fondali e loro stanno raddoppiando quelli nel Mediterraneo: fra poco un quarto del traffico internet mondiale transiterà sotto il Mediterraneo. All’indomani della distruzione del gasdotto Nord Stream 2 abbiamo dato il via all’operazione Fondali Sicuri facendo uscire in mare i nostri cacciamine: con tutti i mezzi che hanno capacità di controllo dei fondali pattugliamo le infrastrutture critiche nazionali, che sono quasi tutte marittime. Non solo. Abbiamo creato nel comando di Santa Rosa una centrale operativa unica a livello europeo dove confluiscono i dati classificati dei nostri sensori, di quelli alleati e le informazioni delle aziende, Sparkle, Eni, Terna, Enel, e questo ci permette di avere il monitoraggio di quello che avviene sott’acqua. Il neonato Polo della Subacquea con sede a La Spezia metterà insieme in modo strutturale la sfera pubblica e gli operatori privati. Noi dobbiamo sapere chi transita nei fondali, dove lo fa e perché. Quindi servono sensori, centrali di comando e droni in grado di intervenire, guidati da navi-madre che saranno a loro volta con o senza equipaggio. È un settore su cui dobbiamo investire: il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo al lancio del Polo della Subacquea ha detto che le risorse per i fondali dovranno essere pari a quelle per lo Spazio''.
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