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La Georgia tra l'Occidente e Putin

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Approvata la legge contro l'influenza straniera: a Tbilisi manifestanti contro il Parlamento. Preoccupazione di Usa e Ue

Nuove proteste a Tbilisi dopo l'approvazione, da parte del Parlamento, con 84 voti a favore e 30 contrari, della legge sulle 'influenze straniere', l'equivalente dei provvedimenti putiniani sugli agenti stranieri. Le forze di sicurezza hanno usato contro i manifestanti, come negli ultimi giorni, gas lacrimogeni e idranti. In aula, prima del voto, una decina di deputati dei due blocchi sono venuti alle mani. Un deputato del partito al potere del Sogno georgiano, è stato afferrato dalla sicurezza mentre traballava contro il seggio del leader dell'opposizione, Levan Khabeishvili. Il nuovo provvedimento prevede che media o organizzazioni non governative che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti dall'estero debbano registrarsi come 'organizzazioni che prestano servizio per una potenza straniera". La Presidente, Salome Zurabishvili, che si è espressa in sostegno dei manifestanti pacifici, aveva anticipato che avrebbe posto il veto sulla legge. Ma Sogno georgiano ha la maggioranza necessaria per superare il veto.

I manifestanti scesi in piazza a Tbilisi per protestare contro l'approvazione della legge sulle 'influenze straniere', sventolando "con orgoglio" bandiere dell'Unione europea, oltre che della Georgia, "sognano l'Europa", ha affermato la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola assicurando a chi protesta il sostegno del Parlamento europeo. "Tbilisi, vi sentiamo, vi vediamo! Vogliono un futuro europeo, si aspettano valori e standard europei", ha scritto anche Metsola.

Il governo degli Stati Uniti ha avvertito la Georgia di non diventare un avversario dell’Occidente schierandosi con Mosca, dopo che il parlamento ha sfidato le proteste di piazza per approvare una legge “ispirata dal Cremlino”. Il sottosegretario di Stato americano Jim O'Brien ha espresso il suo timore che l'approvazione della legge sulle 'influenze straniere' - l'equivalente dei provvedimenti putiniani sugli agenti stranieri - possa rappresentare un altro "punto di svolta" nella travagliata storia dell'ex stato sovietico.

In una conferenza stampa a Tbilisi, O'Brien ha fatto intendere che i finanziamenti statunitensi potrebbero presto essere ritirati. Miliardi di dollari sono stati spesi dagli Stati Uniti per ricostruire la Georgia dopo la caduta dell'Unione Sovietica e altre centinaia di milioni sono stati pianificati per l'economia e l'esercito del paese. "Tutto ciò deve essere rivisto se ora siamo considerati un avversario e non un partner", ha affermato il funzionario americano.

15 Maggio
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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