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L'Europa senza filo spinato ma torna l'aiuto a casa loro

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Dalle parole del vescovo di Crotone che sogna una Ue più umana a quelle di Tremonti che colpevolizza le primavere arabe

"È un'enorme questione, non è solo quella di accogliere i migranti che vengono qua, ma soprattutto quella di aiutare quelli che restano là. Se tu in aree disperate del mondo lasci i vecchi isolati con i giovani che vengono via, non riduci i problemi, li amplifichi. Ricordo nel 2001 la proposta italiana era quella di aiutarli a casa loro con la de-tax che bloccò il presidente Prodi in base ad una visione che continuo a ritenere sbagliata". Lo ha affermato Giulio Tremonti, di Fratelli d'Italia, presidente della commissione Esteri della Camera, ospite di 'In mezz'ora in più' su Raitre.

"Il grande problema, adesso in qualche modo il piano Mattei, è tentare di aiutarli a casa loro. Questo -ha aggiunto l'ex ministro- non significa che devi ignorare le migrazioni in atto, molte delle migrazioni sono causate dalla follia democratica che è stata fatta con le rivoluzioni arabe, con lo schianto della Libia e soprattutto con lo schianto sulla Siria per esportare la democrazia e ne vediamo i risultati".

"Non dobbiamo permettere alla paura di farci diventare persone dal cuore gelido. Se siamo cristiani non possiamo non essere accoglienti. Non vogliamo un’Europa con il filo spinato, non vogliamo un’Europa nella quale è difficile trovare accoglienza".  E' la denuncia del vescovo di Crotone, monsignor Angelo Raffaele Panzetta, durante la via crucis sulla spiaggia a Steccato di Cutro in cui è avvenuto il naufragio di domenica. "Quelli che hanno perso la vita in questo mare sono la carne di Gesù", aggiunge.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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