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Depositate oggi le firme per il referendum eutanasia

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Oggi in Corte di Cassazione è stato depositato il milione e 220mila firme raccolto per il referendum, è l'inizio dell'Iter per indire la consultazione popolare

“Oltre un milione e duecentomila cittadini italiani chiedono che finalemente si possa decidere di non dover più imporre contro la volontà del malato la sofferenza come una tortura insopportabile. Poter decidere finalmente tra l’eutanasia clandestina che c’e’ già in Italia e quella legale fatta di regole, responsabilità, conoscenza, ovviamente assistenza per chi vuole vivere e rispetto della decisione di chi non lo vuole più”. Sono le parole di Marco Cappato, primo promotore del referendum sull’eutanasia con l’Associazione Luca Coscioni.

Nella giornata di oggi, come annunciato, a Piazza Cavour si è riunito un nutrito gruppo di persone per depositare in Cassazione più di un milione e 200mila firme raccolte per inidire il referendum. Dopo il deposito, seguirà un iter durante il quale la consulta valuterà la proposta di referendum; in caso di parere positivo, la consultazione verrà indetta per il 2022.
“L’obiettivo è che nessuno subisca più una condizione di sofferenza insopportabile, contro la propria volontà, come fosse una tortura - prosegue Cappato - il referendum non e’ fatto contro i partiti e la politica ma e’ uno strumento per aiutarli a riprendere un contatto con le persone. La politica dei partiti e’ autoreferenziale. Non e’ tempo di giochini ma di rispettare la democrazia che non e’ fatta solo di marketing elettorale", conclude. 

Presente in piazza Cavour anche Mina Welby, attivista dell'Associazione Luca Coscioni e moglie di Piergiorgio Welby, uno dei più conosciuti promotori del diritto all’eutanasia in Italia ed ex membro del partito Radicale, morto nel 2006 a seguito del distacco del respiratore artificiale. Non è sempre necessaria l'eutanasia e questo lo voglio dire al Vaticano: a mio marito non è stato fatto il funerale nonostante non fosse eutanasia la sua morte. Era semplicemente l'interruzione della ventilazione artificiale, divenuta per lui insopportabile”. ha detto Mina.

La manifestazione per la consegna delle firme ha visto anche la contestazione del leader del “Popolo della Famiglia” Mario Adinolfi. “State imbrogliando, e’ un imbroglio state imponendo un diktat per cui dovremmo essere tutti contenti di essere liberi di suicidarsi. La Corte Costituzionale non potrà mai dare il via libera a questo referendum. L’eutanasia non potrà mai essere fatta per referendum ma per legge” ha detto Adinolfi. 
Cappato ha commentato quello di Adinolfi come “Parassitismo mediatico”, apprezzando il fatto “Che sia riuscito a svegliarsi in tempo per venire qui”.

Favorevoli o contrari, affrontare il tema in Italia una volta per tutte è segno di uno stato sano. Le istituzioni politiche non hanno la forza in questo momento di affrontare ematiche troppo divisive, e la (vera) politica dal basso, in alcuni casi, è la soluzione. 

2 anni fa
Autore
Emanuele Di Casola

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