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I deputati anti-Zelensky erano 300 giovani e forti

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Tanti erano i parlamentari italiani assenti ieri alla videoconferenza del premier ucraino

Ieri in aula a Montecitorio è intervenuto il presidente ucraino Zelensky chiedendo aiuto e supporto all'Italia. Un modus operandi nuovo rispetto allo scorrere della guerra con il leader di uno Stato che con un click riesce a raggiungere diversi Paesi per sensibilizzare il mondo rispetto alle sofferenze del suo popolo aggredito dalla furia russa. Lasciando stare le ragioni e i torti delle parti, ieri è spiccata l'assenza di 300 parlamentari, anche se la difesa (telefonata) era quella del distanziamento antiCovid. Peccato, però, che più di qualche deputato aveva annunciato la sua assenza in aperta polemica con Draghi per il sostegno all'Ucraina e con lo stesso Zelensky. Il dissenso è sacro e va rispettato quando è motivato, va anche ribadito con gli strumenti a disposizione, però gli assenti hanno sempre torto. Soprattutto quando sono investiti da un mandato elettorale  che gli impone di affrontare una tragedia storica. 
2 anni fa
Autore
Gian Luca Campagna

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