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Col Covid avanza il crimine delle mafie

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Nella relazione Dia con emergenza da coronavirus crescono interessi criminali su sanità, truffe online e riciclaggio

"L’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia ha reso necessario un consistente intervento pubblico nell’economia per sostenere le famiglie e le imprese, garantire l’occupazione, solleticando gli appetiti criminali in un settore nevralgico come quello della Sanità, sul quale vengono convogliate cospicue risorse pubbliche, rendendo il settore particolarmente permeabile da una miriade di imprese contigue alla criminalità organizzata".?A sottolinearlo è la Direzione investigativa antimafia nella Relazione relativa al I semestre 2021. "Seppur non vi siano allo stato risultanze investigative che confermino con certezza l’interessamento delle mafie, nel corso del semestre in riferimento, sono stati registrati alcuni episodi relativi al furto di vaccini ed al tentativo di trasporto degli stessi fuori dallo Stato italiano - ricorda la Dia - Tali reati, che non certificano l’interesse della criminalità organizzata verso il fenomeno, potrebbero essere letti come reati spia di un fenomeno che potrebbe essere latente, ma in procinto di emergere"

La Relazione evidenzia poi che "un altro settore criminale in forte espansione in ‘epoca covid’ è quello delle truffe on line e delle frodi informatiche, cosiddette 'man in the middle' i cui proventi vengono riciclati all’estero attraverso il circuito money transfer" e che "non possono sottacersi le possibilità che l’attuale crisi di molti settori produttivi, duramente colpiti dalle misure di contenimento, potrebbero offrire alla criminalità organizzata: al comparto dei presidi medico-sanitari, pertanto, si aggiungono i settori immobiliare, edile, dei servizi di pulizia, tessile, turistico, della ristorazione e della vendita di prodotti alimentari, dei servizi funerari e dei trasporti verso i quali occorre concentrare l’attenzione investigativa".

"Paradigmatiche da questo punto di vista sono alcune recenti attività investigative transnazionali, le cui risultanze hanno fatto emergere la convergenza di strutture criminali, di differente matrice, nella pianificazione condivisa dei business della illecita commercializzazione di carburanti e nel riciclaggio di centinaia di milioni di euro in società petrolifere, sedenti in Italia, intestate a soggetti insospettabili, meri prestanome", riferisce la Dia, evidenziando come "i maggiori cartelli criminali siano fortemente attivi nelle attività di riciclaggio del capitale criminale accumulato in settori economici redditizi, particolarmente permeabili, soprattutto in un momento storico come quello attuale, di crisi economica generalizzata, dovuta alle ricadute della perdurante emergenza pandemica".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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