Il ritorno di Diablo
Esce sul mercato la remaster del gioiello Blizzard
Era il lontano 2000, 21 anni fa irrompeva sui Pc di tutto il mondo Diablo 2, dungeon-crawler, hack-n-slash di Blizzard, che cambiò per sempre il mondo video-ludico, un classico senza tempo che fino a ieri veniva giocato ancora dopo 21 anni da una nutrita schiera di appassionati. Tutto questo nonostante l'uscita nel 2016 del sequel Diablo 3, capitolo che non è mai riuscito nell'intento di sostituire il suo predecessore nel cuore dei gamers.In attesa dell'imminente quarto capitolo, la software house americana ha preso la palla al balzo per rilasciare questa remaster, ribattezzata "Resurrected". Per chi già 21 anni fa aveva calcato i sentieri tortuosi di Diablo 2, ritrovarsi nelle fredde strade di Tristram è un'emozione forte. Una volta scelto uno dei 5 personaggi disponibili, sarete catapultati nella frenetica ricerca del viandante oscuro, nella speranza di fermare per sempre l'ascesa di Diablo. La struttura di gioco è rimasta la stessa, capostipite del genere: Diablo resta il Kill/loot game di sempre, alla ricerca della "Build" più performate per affrontare i 15 atti della storia al meglio delle possibilità. Quindi atti che si snodano tra i canonici Dungeon generati randomicamente, cosa che assicura una rigiocabilità praticamente infinita. Certo, su console si avverte un po' il limite di non poter giocare con mouse e tastiera, ma è un problema a cui si fa presto l'abitudine. Le performance grafiche sulle console moderne sono assolutamente di livello, anche perché, essendo di fatto una remaster, il titolo non brilla certo per la qualità delle immagini.
Il gioco è consigliatissimo, sia per chi lo ha gia giocato sia soprattutto per chi ne ha solo sentito parlare. Unica avvertenza: genera assuefazione.
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