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Dall'inferno al paradiso: l'oste DiFra e i suoi camerieri

di francesco frosinone atalanta.docx

Nell'ultimo turno del campionato i ciociari interrompono la serie nera e scavano un solco dalla linea rossa

Inutile negarlo. All'intervallo in tribuna stampa si vociferava che se il risultato fosse rimasto quello del primo tempo il destino del tecnico Di Francesco sarebbe rimasto appeso a un filo. Insomma, 5 partite di fila in campionato con 5 sberle di fila, 6 se si conta la sconfitta in Coppa Italia, le ultime prestazioni imbarazzanti e una difesa colabrodo, erano una somma di pranzo indigesto da far digerire al presidente Stirpe. 

Eh no, crede in DiFra diceva qualcuno, è una questione di soldi replicava un altro e quindi l'esonero non era contemplato, peccato che Nicola, l'esperto di salvezze impossibili si sia accasato a Empoli, rimbalzava poco più in là, però c'è Semplici libero, abbozzava un altro. Poi, però, nella ripresa è arrivato l'oste DiFra con tutti i suoi camerieri, vale a dire i suoi ragazzi, e l'allegra brigata ciociara ha spazzato via il Cagliari. Mai fgare i conti senza l'oste quando si è ancora nel suo locale. E non solo! Risulta anche in vantaggio con gli scontri diretti (3-4 sull'isola ma 3-1 in Ciociaria), grazie alla zampata finale di Kaio Jorge, che stacca gli altri centravanti di ruolo di ben un gol (2 sul misero 1 di Cheddira e Cuni). Per buona sorte che c'è l'exploit di un'ala ricca di talento come Soulé, 9 reti a oggi. 

Il Frosinone è tornato a giocare come sa, con grinta, con palleggio, con la ricerca delle ali, con i lanci lunghi di Mazzitelli a scavalcare la Maginot avversaria, con la garra di Barrenechea, con gli spunti di Gelli e gli affondi del nuovo Zortea, già inserito nei tatticismi del tecnico. I ciociari hanno reagito con rabbia e volontà, hanno difeso il vantaggio grazie a due splendidi riflessi di Turati, fin lì bersagliato dalle freccette delle critiche per le ultime prestazioni opache, divise tra reti subite sul suo palo e quelle provocate per i rinvii dal basso troppo molli.

Insomma, è bene quel che finisce bene, anche se la giornata ciociara era cominciata bene ed è terminata meglio. Infatti, lì sotto soltanto l'Empoli del re-animator Davide Nicola ha fatto punti, seppellendo con 3 reti (mai segnate finora tutte in una volta) il Monza, mentre sabato già Verona e Udinese si erano arrese restando all'asciutto. Poi, domenica anche Salernitana e soprattutto Lecce sono rimaste a secco, dando fiato e ossigeno ai ciociari. Alla fine, hanno brindato ai 3 punti solo Frosinone e Genoa, che ha dato una forte spallata alla voglia di rivalsa dell'undici di Inzaghi. 

Sbirciando la classifica ecco che fanalino di coda resta la Salernitana a 12 punti (con la peggiore difesa, 42), poi risale la china l'Empoli a 16 (peggiore attacco, 14 reti), a 17 il Verona (che attende il Frosinone al Bentegodi), a 18 Cagliari e Udinese, a 19 il Sassuolo (che ha un match da recuperare), a 21 il Lecce (1 punto in 5 partite), a 22 l'allegra brigata ciociara mentre a 25 Monza e Genoa (in serie sì da 6 turni).

Se la matematica non è un'opinione sono 5 i punti di vantaggio dei ciociari dalla linea rossa, perimetro rappresentato proprio dagli scaligeri. Ma il turno della squadra di DiFra è sì difficile ma uscire con un risultato positivo lontano dallle mura amiche (e sarebbe ora. Sinora solo i 2 punti racimolati fuori dai confini dello Stirpe) permetterebbe di guardare con una certa nonchalance anche i turni delle altre: l'Udinese va a Bergamo contro la squadra forse più in forma del campionato, l'Empoli se la vede in trasferta con la Juve capolista, Genoa e Lecce si randelleranno a vicenda, così come Monza e Sassuolo mentre la Salernitana riceve a domicilio la Roma di DDR. Non approfittarne contro un'avversaria con l'acqua alla gola sarebbe un delitto. 

23 Gennaio
Autore
Gian Luca Campagna

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