Progressi nei colloqui di pace tra Mosca e Kiev
Per la segreteria di Zelensky vi sarebbero di progressi nei colloqui di pace tra Mosca e Kiev. Di Maio insiste per una coesione Ue
Vi sarebbero di progressi nei colloqui di pace tra Mosca e Kiev. Lo sottolinea Ihor Zhovkva, vice capo dell'ufficio del presidente ucraino Zelensky, dicendo di ritenere che la posizione di Mosca sia più costruttiva ora di quanto non lo fosse in precedenza. "Invece di darci un ultimatum o linee rosse o chiedere all'Ucraina di arrendersi, ora sembrano avviare negoziati costruttivi", ha detto al canale della Bbc Radio 4.
Nel frattempo su Twitter, il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che il quarto round di colloqui si concentrerà sull'istituzione di un cessate il fuoco, sul ritiro delle truppe russe e sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Podolyak ha ribadito la posizione dell'Ucraina secondo cui i suoi negoziatori si rifiuteranno di iniziare a discutere la forma delle relazioni future con la Russia fino a quando Mosca non accetterà prima un immediato cessate il fuoco.
Ma resta forte l'impegno da parte dell'Europa di arrivare a una conclusione del conflitto, seppure questa esperienza rappresenta una frattura nella poliica futura della storia della Ue, dove forse sarà necessario dotarsi di un proprio organismo pronto a fronteggiare le varie emergenze. "Non è solo sul confine orientale dell’Alleanza che occorre agire per assicurare la pace e la stabilità del nostro continente. La sicurezza europea è minacciata, e non da oggi, anche da sfide che promanano dal suo fianco meridionale. Terrorismo, radicalizzazione, traffici illegali, flussi migratori incontrollati sono tutti fenomeni che vedono come protagonisti attori statali e non statali e che sono a loro volta alimentati da guerre, crisi umanitarie e in misura sempre maggiore dall’impatto dei cambiamenti climatici". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi di Maio, in un intervento al convegno 'L’Alleanza Atlantica, la Crisi ucraina e la Sicurezza euro-mediterranea' organizzata dalla 'Fondazione Farefuturo' in partenariato con l’'International Republican Institute-Iri' e il 'Comitato Atlantico Italiano' a Palazzo Madama. "Questi fattori di instabilità che attraversano la regione del Sahel e il Mediterraneo allargato - ha aggiunto Di Maio - arrecano grave danno anche alla stabilità del nostro continente".
"Da anni - ha poi aggiunto - l’Italia sottolinea in tutte le sedi, e in particolare in ambito Nato, a necessità di dotarsi di strumenti politico-militari adeguati a rispondere anche alle minacce, sia pure asimmetriche e mutevoli, che promanano dalla regione mediterranea, mediorientale e saheliana. Sosteniamo l’esigenza di una riflessione sulla sicurezza 'euro-mediterranea', del tutto integrata e complementare con la sicurezza 'euro-atlantica'.
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