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Il processo Trump in nome della disinformazione. Cinese e russa

L'ex presidente Usa Donald Trump

Fonti dell'intelligence a Nbcnews: 'fonti anomale potrebbero amplificare divisioni e rischio violenze''

Dopo il clamoroso arresto ed avvio del primo processo della storia di un ex presidente americano, l'intelligence Usa è in allerta per eventuali interferenze da parte di Russia o Cina tese a amplificare le già esistenti profonde divisioni in America ed il rischio di proteste violente. Lo riferisce la Nbcnews, citando fonti che spiegano che l'attenzione è scattata già dalla scorsa settimana, dopo che giovedì è stata annunciata l'incriminazione di Trump, ma finora non sono stati riscontrati segnali significativi di interferenze russe o cinesi nel dibattito politico interno Usa, oltre al livello di tentativi di influenza diventato ormai standard.

Da ieri gli sforzi si sono raddoppiati e l'intelligence community sta controllando "con grande attenzione" ogni eventuale segnale. In particolare, si teme che la Russia possa diffondere disinformazione attraverso i social media, come ha fatto ripetutamente in passato, specialmente in occasione delle elezioni presidenziali del 2016 vinte da Trump. Pur non riscontrando situazioni di minaccia, gli esperti dell'intelligence registrano come siano costanti nei canali degli hacker cinesi e russi le discussioni su Trump e la sua incriminazione.

"Assistiamo al solito opportunismo da parte di attori sostenuti dallo stato, soprattutto gli hacker russi, che descrivono l'evento come prova che la democrazia e lo stato di diritto negli Usa stanno collassando", ha dichiarato Bret Schafer, che guida il team che analizza le manipolazioni dei social di Russia, Cina ed Iran per il German Marshall Fund.

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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