Draghi chiama la Cina per costringere Mosca alla pace
Il premier: "Il Vertice Ue-Cina del 1° aprile sarà un’occasione per sottolineare la nostra posizione. Pechino si astenga dall'aiutare Putin"
Prove tecniche di pace. Dai banchi di Bruxelles, chiedendo il pieno sostegno della Cina nei confronti della Russia. "Lo sforzo diplomatico" per portare la pace in Ucraina "deve coinvolgere anche altri Paesi. In particolare, la Cina ricopre un ruolo di grande influenza nelle dinamiche geopolitiche e di sicurezza globali. È fondamentale che l’Unione Europea sia compatta nel mantenere aperti spazi di dialogo con Pechino, perché contribuisca in modo costruttivo allo sforzo internazionale di mediazione" ha detto il premier Mario Draghi, intervenendo in Aula alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo al via da domani a Bruxelles.
"Il Vertice Ue-Cina del prossimo primo aprile - ha rimarcato il presidente del Consiglio - sarà un’occasione per sottolineare la nostra posizione. Dobbiamo ribadire la nostra aspettativa che Pechino si astenga da azioni di supporto a Mosca e partecipi attivamente e con autorevolezza allo sforzo di pace. Questo messaggio è emerso anche durante il lungo confronto telefonico tra il Presidente Biden e il Presidente Xi Jinping il 18 marzo e negli sforzi diplomatici che lo hanno preceduto. Mi riferisco in particolare all’incontro tra il Consigliere per la sicurezza americano, Jake Sullivan, e il Direttore dell’Ufficio della Commissione Affari Esteri cinese, Yang Jiechi, avvenuto a Roma la settimana scorsa".
"Non dobbiamo commettere l’errore di avallare una contrapposizione tra Occidente e Russia e alimentare così quello che è stato più volte definito uno scontro di civiltà. Molti cittadini russi si sono schierati contro la guerra del Presidente Putin e protestano, mettendo a rischio la propria incolumità. A loro va l’amicizia e la solidarietà di tutto il Governo e mia personale" ha ribadito il premier Mario Draghi.
"La nostra volontà di pace si scontra però con quella del Presidente Putin, che non mostra interesse ad arrivare a una tregua che permetta ai negoziati di procedere con successo. Il suo disegno appare piuttosto quello di guadagnare terreno dal punto di vista militare, anche ricorrendo a bombardamenti a tappeto come quelli a cui assistiamo a Mariupol. Per questo, la comunità internazionale ha adottato sanzioni sempre più dure nei confronti della Russia. Lo sforzo diplomatico potrà avere successo solo quando lo vorrà realmente Mosca" ha continuato il premier.
Intanto arriva una voce da Pechino: la Russia è un membro importante del G20 e nessuno Stato ha il diritto di escluderla. Lo ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, durante un punto stampa. "Il G20 è il principale forum per la cooperazione economica internazionale e la Russia ne è un membro importante. Nessun membro del G20 ha il diritto di privare un altro Paese del suo status", ha detto Wang in un briefing.
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