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Polonia, Ue preoccupata per le leggi contro l'informazione libera

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Proteste in 100 città per scongiurare la legge liberticida che attenta al pluralismo dei mass media

Venti impetuosi in Polonia. Soffiano da ogni parte e tutti contro la libertà di stampa. In 100 città sono nate proteste contro le leggi liberticide dello Stato che minano il pluralismo dell'informazione, che rischia di essere la velina del governo. Si ricorda che la Polonia dal 2004 fa parte della Ue. 

La gente è scesa in piazza per far sentire la sua solidarietà al canale tv Tvn24, soprattutto a Varsavia, davanti al Parlamento, scandendo slogan diretti al premier Andrzej Duda. Un caos seguito con una certa apprensione dalla Commissione Europea: "seguiamo gli ultimi sviluppi" riguardanti la legge sui media votata dal Parlamento polacco "con preoccupazione. Abbiamo anche visto persone protestare questo fine settimana in Polonia" ha sottolineato il portavoce della Commissione Christian Wigand, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. La legge, che prende di mira il canale televisivo Tvn24, di proprietà di Discovery, critico nei confronti del governo del Pis, dovrebbe essere ora firmata dal presidente Andrzej Duda.

La Commissione "si attende che le politiche e la legislazione degli Stati membri non abbiano alcun impatto negativo sull'impegno ad avere un settore dei media libero e diversificato. La Commissione ha espresso preoccupazioni sulla libertà dei media in Polonia e più specificamente su questa legge e sul caso di Tvn24 nel suo rapporto sullo Stato di diritto".

Per l'esecutivo Ue "la legge potrebbe comportare il cambiamento forzato della proprietà di media in Polonia e pone gravi rischi per la libertà di stampa e il pluralismo in Polonia. Potrebbe limitarla, in un panorama dei media che già soffre per una crescente politicizzazione. Il progetto di legge non è ancora legge: continueremo a seguire gli eventi con attenzione", conclude.

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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