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La selvaggia bellezza dell'endurance a cavallo

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Un'antica pratica in cui la sfida è tra cavaliere e cavallo con la natura ad assistere. Evento in programma il 31 ottobre al parco nazionale del Circeo

Conoscere il Parco nazionale del Circeo, uno dei più antichi d’Italia, con una gara di endurance equestre. Ecco la finalità dell’associazione Double Horse per domenica 31 ottobre, quando sarà prevista una passeggiata lungo i sentieri di uno dei parchi nazionali più suggestivi d’Italia, una passeggiata particolare, che rientra nella categoria endurance, dove sono ammessi a partecipare tutti coloro che hanno un cavallo con passaporto Fise e cavalieri tesserati Fise. 
Le gare di endurance sono gare di resistenza del cavallo e del cavaliere. Il cavallo percorre un giro sconosciuto su strade e sentieri che gli permetteranno di percorrere i km definiti per la categoria. 
Le gare di endurance rappresentano un lavoro di orientamento di cavallo e cavaliere su percorso ignoto, nel quale il cavaliere e il cavallo devono dimostrare di conoscere e fidarsi uno dell'altro, in modo da mantenere una media oraria e superare la visita veterinaria. Il cavallo è condotto dal cavaliere, dopo aver superato la visita veterinaria preliminare, su tutto il percorso di gara, al termine del quale il cavallo è nuovamente sottoposto a visita veterinaria per poter verificare le sue condizioni fisiche. Ci sono varie categorie, nazionali che partono dai 30 km fino a fare internazionali di 160 km.
La gara di domenica 31 ottobre è una novità in quanto non è mai stato permesso ai binomi di percorrere il bellissimo percorso che si snoda nel Parco nazionale del Circeo. I cavalieri e i cavalli potranno godere dei bellissimi percorsi del parco, portando così questo bellissimo sport a condividere i principi di base della tutela del verde e del nostro territorio. Un’idea che si sposa con il turismo naturalistico, che porta a conoscere un Parco così poco conosciuto a tale nicchia. 
Infatti, il parco nazionale del Circeo è una delle più antiche aree naturali protette d'Italia, istituito nel 1934, ubicato lungo la costa tirrenica del Lazio storico, lungo il tratto di litorale tirrenico compreso tra Anzio e Terracina, coprendo una superficie di 8.917 ha e prendendo il nome dall'omonimo promontorio. 
Il percorso si snoderà lungo il tratto di quello che rimane della vecchia "Selva di Terracina", ricoperta da macchia mediterranea e da alberi tipici delle aree marine, come pini, lecci e querce da sughero,  estesa per 3.300 ettari circa. La foresta, oggi, è ancora un vasto ecosistema; caratteristiche, ad esempio, sono le "piscine", ovvero aree paludose che si formano principalmente nella stagione autunnale per l'accumulo di acqua piovana, e le "lestre", zone in cui, un tempo, gli abitanti stagionali edificavano i loro precari villaggi.

 

3 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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