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L’età biologica che vince sull’età anagrafica

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Una sfida possibile attraverso il trasferimento delle conoscenze medico-scientifiche della medicina dello sport a favore del sistema socioeconomico

L’età biologica che vince sull’età anagrafica: una sfida possibile attraverso il trasferimento delle conoscenze medico-scientifiche della medicina dello sport a favore del sistema socioeconomico del Paese per coniugare salute, economia e sistema sociale. È il tema del XXXVII Congresso nazionale della Federazione medico sportiva Italiana (Fmsi) “Età biologica, età anagrafica 2.0. Una longevità in salute”, che si svolgerà a Roma, al Centro congressi dell’Hotel Rome Cavalieri, da domani al 22 luglio.

"L’idea del congresso è quella di riuscire a trasferire le conoscenze acquisite dalla medicina dello sport sugli atleti nella vita quotidiana, nella lotta alle malattie non trasmissibili: un po’ come trasferire le tecnologie acquisite con la Ferrari nella costruzione di un’utilitaria”, ha spiegato Maurizio Casasco, presidente della Fmsi presentando, oggi a Roma, il congresso. 

Il focus del congresso, dunque, "è mettere a disposizione del sistema economico e sociale le nostre acquisizioni su 'età biologica ed età anagrafica' su diversi fronti. Come ad esempio la possibilità di stabilire l'età pensionabile in base a criteri scientifici, oppure dare indicazioni precise alla popolazione su come l'attività fisica possa incidere nel determinare lo stato di salute, a tutte le età. Ma anche - ha aggiunto - combattere le patologie non trasmissibili che rappresentano una delle cause maggiori di mortalità: ogni due secondi muore una persona al mondo a causa loro. Parliamo di diabete, cancro, Alzheimer e così via, per le quali l'attività di prevenzione attraverso l'attività fisica aerobica correttamente prescritta, a costo zero, è estremamente importante".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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