Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Roma pronta a volare per l'Expo 2030

rome-7244828_1920.jpg

Un grande assist per il rilancio del paese a cui contribuisce tutto il Sistema Italia con un effetto economico totale valutato in oltre 50,5 miliardi

Un grande assist per il rilancio del paese a cui contribuisce tutto il Sistema Italia con un effetto economico totale valutato in oltre 50,5 miliardi pari al 2,8% del pil, ma non solo. Expo 2020 a Roma potrebbe contribuire alla soluzione di quei problemi endemici che la capitale si porta dietro da decenni, dalla mobilità alla gestione dei rifiuti, grazie alla spinta formidabile che l'esposizione porterebbe con sè in termini di sburocratizzazione grazie a procedure "più snelle, di tipo eccezionale, e risorse aggiuntive: Expo non è la manna dal cielo ma è un fattore di accelerazione di lungo periodo che ci farebbe godere la città come la vorremmo in tempi non biblici". A spiegarlo è il Direttore generale del Comitato Promotore Expo 2030, Giuseppe Scognamiglio, che ha ben chiaro comunque che nonostante la forza del 'brand Roma' "oggettivamente il più forte", la strada verso l'assegnazione alla capitale non è certo tutta in discesa.

A pronunciarsi il prossimo 23 novembre saranno ben 171 paesi il che rende il balletto delle cifre "ancora incerto". Insomma il cammino è lungo a partire dalla prossima tappa prevista dopo Pasqua, con la visita ispettiva del Bie del prossimo 17 aprile. L'arrivo del Bureau International des Expositions a Roma dal 17 al 21 aprile "è una pietra miliare del cammino verso il voto di fine novembre: gli ispettori saranno con noi una settimana per una analisi approfondita per capitoli del dossier consegnato il 7 settembre; con sessioni di domande e risposte gli ispettori sentiranno noi e i nostri tecnici dopo una introduzione più politica che noi affidiamo ai ministri competenti per ciascuna area".

"Sarà una settimana intensa di lavoro corredata da qualche incontro con realtà istituzionali e con il mondo associativo e delle imprese: il Bie - spiega Scognamiglio - vuole verificare che tutti i corpi cosiddetti intermedi siano anch'essi 'a bordo' di questa iniziativa che non puo' essere calata dall'alto, ma deve essere condivisa e co-gestita con tutto il mondo dell'imprenditoria, dei lavoratori e dei sindacati nonchè del terzo settore e delle ong. Insomma bisogna che tutta la società civile sia a favore di quella che non è una fiera espositiva ma una piattaforma di dibattito sui grandi temi e le grandi sfide che abbiamo davanti".

Tra questi figura in primo piano "la sostenibilità che è trasversale a tutti i temi trattati e che nel nostro caso è centrale visto il titolo “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione” che punta proprio sulla ristrutturazione del rapporto tra persona e territori più che mai necessario dopo la pandemia. Noi la lanceremo simbolicamente con la realizzazione della più grande centrale solare al mondo che non solo alimenterà a zero emissioni il sito espositivo ma fornirà poi, dopo, energia pulita a 45mila residenti in quell'area della città"

Le imprese stanno mostrando grande interesse: "anche loro considerano Expo 2030 un appuntamento centrale, fondamentale per il rilancio della nostra capitale e quindi del nostro paese: abbiamo creato una fondazione sotto l'egida di Unindustria-industria per Roma che sta raccogliendo fondi anche per dare il segnale che non è una iniziativa sostenuta da soli fondi pubblici ma anche privati; ma direi che il maggior sostegno viene dal punto di vista progettuale perchè molte imprese - afferma ancora il Dg di Expo 2030 - ci stanno mettendo a disposizione il loro know how nei settori più disparati e ci consente di presentarci ai paesi che poi ci voteranno con una capacità progettuale per loro di grande interesse".

"I nostri competitori oggettivamente sono meno attrezzati di noi: Arabia Saudita ha un settore, l'energia, la Corea del sud forse due, tecnologia e shipping. Noi da questo punto di vista siamo un paese del G7, con una struttura manifatturiera di medie e piccole aziende che coprono tutti i settori a livelli di grande qualità e competitività. Quando incontriamo i nostri interlocutori nei vari paesi qualsiasi richiesta di partnership, che vada al food all'automotive alle costruzioni, trova risposta con un trasferimento di competenze che è interessante".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

Commenti