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Virginia Raggi e il daje fuori tempo massimo

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Il sindaco uscente di Roma con un romanesco 'daje' accoglie la candidatura di Roma Expo 2030 da parte del governo Draghi

Come arrivare fuori tempo massimo. O possedere un inguaribile senso dell’ottimismo. In questi casi la linea di demarcazione è fondamentale. Sotto elezioni potrebbe addirittura spostare frotte di voti. Soprattutto per chi ha mosso i primi passi della politica sul web, dove tutto è a portata di mano con un click e dove i cambiamenti sono al minutaggio. Non c’è spiegazione per la narrazione che segue.
Così capita che il Grande Saggio dell’amministrazione pubblica italiana Mario Draghi a pochissimi giorni dal voto amministrativo annuncia e invita i candidati a sindaco di Roma Capitale a prendere in serissima considerazione l’ennesima sfida lanciata dal suo Governo, seppure rispolverando un progetto di due anni fa, caldeggiata prima dell’estate proprio da una missiva scritta da quattro candidati a sindaco (Virginia Raggi, Carlo Calenda, Roberto Gualtieri ed Enrico Michetti): la candidatura ufficiale di Roma all’Expo 2030. “Una grande opportunità di sviluppo economico per Roma” ha chiosato Draghi.
Certo, l’Italia “vive un momento magico, è in uno stato di grazia unico” direbbe (e dice) il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, autentico braccio destro del premier. Certo, dalla Ue sono in arrivo bastimenti carichi di miliardi (222); il Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa dovrebbe far marciare l’Italia verso un benessere che ricorda fasti antichi e nostalgici (anni ’60); al momento il tasso di crescita è (inevitabilmente) positivo, segna un +6%, confortato dalle proiezioni del +4% dell’anno prossimo; il calendario antiCovid pare funzionare verso un cauto e lento ritorno alla normalità. Insomma, quasi tutti cerchiamo di fissare la luce in fondo al tunnel, anche chi magari emulando sin troppo alla lettera Diogene la luce la guardava da vicino. 
Tra gli inevitabili commenti entusiastici dei candidati a primo cittadino brilla quello del sindaco uscente Virginia Raggi, quella del Gran Rifiuto della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 ma che probabilmente nel tempo ha ben compreso che le opportunità di sviluppo cozzano con l’immobilismo. “Daje!!! Roma è ufficialmente candidata ad ospitare l’Expo del 2030” ulula alla romanesca la lupa Virginia Raggi dal suo profilo Facebook, per poi spiegare con orgoglio che questa azione “supera il racconto di una città dove non si possono fare le cose, anzi è la dimostrazione che a Roma si può fare tutto e anche meglio”.
Certo, l’aggiudicazione non è cosa fatta, ci sono ancora da superare i competitor Mosca per la Russia e Busan per la Corea del Sud. Ma qui all’ombra del Colosseo si vive di slanci fotonici, con la Raggi che si affretta a organizzare un incontro col suo staff per mettere a punto il suo progetto per Roma Expo 2030. Sempre che resti sindaco di Roma.
3 anni fa
Autore
Gian Luca Campagna

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