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L'edilizia vola con Superbonus e Pnrr

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Presentato da Federlazio il rapporto annuale dell’Osservatorio sullo stato di salute del settore dell’edilizia

Si consolida nel Lazio il percorso di rilancio del settore delle costruzioni, iniziato dopo la fine dell’emergenza sanitaria causata e che, già nel 2021, aveva fatto registrare tassi di crescita delle attività, dei ricavi e dell’occupazione che non si verificavano da oltre dieci anni, ma anche l’insorgenza di elementi di preoccupazione. E' quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Osservatorio sullo stato di salute del Settore dell’Edilizia del Lazio promosso da Federlazio, presentato presso la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma. Il percorso di rilancio del settore delle costruzioni, iniziato dopo la fine dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia e che, già nel 2021, aveva fatto registrare tassi di crescita delle attività, dei ricavi e dell’occupazione che non si verificavano da oltre dieci anni, ma anche l’insorgenza di elementi di preoccupazione, rileva Federlazio. Nel biennio 2021-2022, il settore delle costruzioni non solo ha recuperato pienamente il terreno perduto durante il Covid, ma attualmente si trova in condizioni migliori rispetto al 2019. Per il conseguimento di tali risultati hanno giocato un ruolo fondamentale il Superbonus 110% e l’avvio dei progetti del Pnrr, che ha già iniziato a produrre significative ricadute sulle attività delle imprese della regione e che, secondo le stime di Banca d’Italia, dovrebbe comportare investimenti per oltre 3 miliardi fino al 2026, con una crescita di circa 6.500 lavoratori.

Nel valutare questa situazione, evidenzia il Rapporto, bisogna anche considerare i fattori di incertezza che stanno emergendo e che potrebbero incidere sulle prospettive di sviluppo del settore: i cambiamenti introdotti dal governo riguardanti l’accesso al Superbonus 110% che hanno di fatto annullato la possibilità della cessione del credito fiscale, e una serie di orientamenti e dichiarazioni che stanno producendo un blocco delle attività; i ritardi e le difficoltà di realizzazione dei progetti del Pnrr; l’incremento dei tassi di interesse e delle rate dei mutui che sta già producendo effetti depressivi sul mercato immobiliare.

Di fronte a questo scenario il Rapporto indica alcuni interventi necessari: definire un sistema sicuro e stabile di accesso agli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, anche alla luce della recente direttiva “Case Green” messa a punto e approvata a fine febbraio dal Parlamento europeo; produrre un’accelerazione poderosa nella realizzazione dei progetti del Pnrr che consentano di recuperare i ritardi accumulati; accompagnare e sostenere il processo di digitalizzazione delle attività di costruzione e delle imprese del comparto che già stanno autonomamente impegnandosi e investendo in questa direzione; contrastare e limitare gli effetti dell’inflazione e il relativo aumento del costo del denaro.

Gli indici della produzione edilizia, in Italia, tra marzo 2021 e dicembre 2022, sono cresciuti di 23 punti, ma calati di oltre 5 nei primi mesi del 2023. All’incremento della produzione è corrisposta una crescita dell’occupazione tra il 2021 e il 2022 sia a livello nazionale (+8,4%) che a livello regionale (+9,4%). Va anche qui segnalato che nel primo trimestre del 2023 il numero di addetti si è ridotto in Italia. Nel Paese, nel 2022, il numero di imprese attive è sostanzialmente rimasto stabile (+0,1%); nel Lazio, invece, si è ridotto del 2,4% dopo un biennio di crescita costante. Lo sviluppo del giro d’affari è stato determinato sia dalle attività di recupero, ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio edilizio (+22%), sia da un forte incremento degli investimenti pubblici (+115%) trainati dalla “messa a terra” dei primi progetti del Pnrr. Gli importi dei valori messi a gara per lavori pubblici in regione sono cresciuti del 59% tra il 2021 e il 2022.

Attraverso il Superbonus 110%, in tutto il Paese e fino al 30 giugno 2023, sono stati finanziati oltre 417 mila interventi di riqualificazione energetica, per un valore complessivo di 79,9 miliardi. Nel Lazio il valore è stato quasi di 7 miliardi e gli interventi sono stati oltre 33 mila. Positivi anche i risultati del mercato immobiliare, con un incremento del 4,7% in Italia e del 2,4% nel Lazio del numero di compravendite tra il 2021 e il 2022, ma, a causa degli aumenti dei tassi di interesse sui mutui che si stanno verificando da diversi mesi, le prospettive per il 2023 sono di contrazione e diversi significativi player prevedono nell’anno un calo del 10-12%.

Il 71% delle 200 Pmi che hanno risposto all’indagine condotta da Federlazio, ha registrato un incremento delle proprie attività nel corso del 2022 rispetto al 2021, solo il 9% un calo. Bisogna considerare che, se nel periodo immediatamente successivo alla fine delle Pandemia la ripresa delle attività e il rilancio del settore erano trainate dalle imprese più strutturate e dinamiche, nel 2022 il miglioramento complessivo dello stato di salute del settore si è esteso anche alle aziende di minore dimensione e prevalentemente specializzate in lavori di ristrutturazione sul mercato privato.

Positivi anche i dati sull’occupazione con il 42% di aziende in cui è cresciuto il numero di addetti. È in costante incremento la percentuale di imprese che segnalano difficoltà di reperimento di manodopera: era il 61% lo scorso anno, e il 74% quest’anno. Va inoltre segnalato che più della metà delle Pmi ha registrato impatti positivi grazie al Superbonus 110%, d’altro canto sono piuttosto diffuse le preoccupazioni riguardanti i possibili rallentamenti e riduzioni degli investimenti in ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici a seguito delle modifiche legislative che hanno di fatto abolito la possibilità di ricorrere alla cessione del credito. Sono ad oggi il 38% le imprese che hanno già registrato significativi rallentamenti a causa di questi ultimi provvedimenti. Per quanto riguarda le attese per i prossimi mesi, quelle orientate alla crescita sono espresse dal 42%, quelle che prevedono una riduzione quasi il 9%. Si è però di nuovo riaperta la forbice con le realtà di maggiori dimensioni che nel 54% prevedono uno sviluppo delle attività nei prossimi mesi, mentre tale percentuale si riduce al 30% tra quelle più piccole.

Guardando più nel dettaglio i diversi segmenti di mercato: per le attività di ristrutturazione, valorizzazione e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, il saldo di opinioni è diminuito fortemente passando dal +81% registrato lo scorso anno all’attuale +9%; per gli investimenti pubblici (saldo di opinioni +53%) e le attività di riqualificazione urbana (saldo +45%) sono invece in crescita le aspettative; si tratta dei settori di attività che beneficeranno di una buona parte degli investimenti previsti dal PNRR; Per l’edilizia alberghiera (saldo di opinioni + 39%) le aspettative sono positive e ciò rappresenta una significativa novità rispetto ai valori costantemente negativi degli anni scorsi. L’ottimismo espresso corrisponde alle valutazioni derivanti dall’aumento dei flussi turistici e dalle prospettive legate al prossimo Giubileo e alle potenzialità connesse alla promozione di Roma come sede di Expo 2030.

 

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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