I rincari minacciano il florovivaismo pugliese
La denuncia lanciata dalla Coldiretti Puglia sull'allarme dei prezzi aumentati di energia riscontrati sulle bollette
''La stangata delle bollette energetiche di elettricità e gas spegne le serre di fiori, piante e ortaggi in Puglia con il peggio atteso in autunno quando sarà vitale il riscaldamento di fiori e piante''. E' l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, in riferimento agli spaventosi rincari delle bollette che colpiscono imprese e famiglie.
''Se in altri settori si cerca di concentrare le operazioni colturali nelle ore di minor costo dell'energia elettrica - rileva la sigla agricola - le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività, pena la morte delle piante o la mancata fioritura per prodotti agricoli altamente deperibili. Le rose ad esempio hanno bisogno di una temperatura fissa di almeno 15 gradi per fiorire e lo stesso vale per le gerbere, mentre per le orchidee servono almeno 20-22 gradi per fiorire e 14 ore di illuminazione ed in assenza di riscaldamento muoiono. L'impatto sul settore florovivaistico è devastante - denuncia Coldiretti Puglia - con gli imprenditori che non hanno certezze circa i costi dell'energia elettrica e del gas, che stanno subendo fluttuazioni continue delle quotazioni con il rischio crack per i vivai ed effetti devastanti sull'occupazione''.
Il caro-energia va ad aggiungersi agli altri incrementi per i costi produttivi ''come i fertilizzanti con aumenti che vanno dall'urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%) alle torbe con un +20% mentre per gli imballaggi gli incrementi colpiscono dalla plastica per i vasetti (+72%) dei fiori al vetro (+40%) fino al cartone (+45%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati''.
In Puglia il settore florovivaistico si sviluppa nel distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano, comprendente anche Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento, e in quello della provincia di Terlizzi in provincia di Bari, comprendente anche Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta il 12,4% della produzione agricola, in provincia di Bari il 5,8%.
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