Zelensky ammette che non entrerà mai nella Nato
"Alcuni paesi della Nato hanno paura di difendere ciò per cui si erano uniti: libertà e democrazia, umanità e giustizia"
La difesa del suo Paese è vissuto in prima persona da Vladimir Zlensky anche come l'ultimo baluardo di difesa nei confornti dell'Occidente, per questo nel dfiscorso di oggi pomeriggio il presidente ucraino chiama in causa spesso e volentieri la Nato, l'organizzazione delle Nazioni sorta per il Patto atlantico e contro il blocco sovietico, che sarebbe dovuta intervenire in caso di attacco russo. "È chiaro che l'Ucraina non è un membro della Nato. Lo capiamo questo. Per anni abbiamo sentito parlare di presunte porte aperte, ma abbiamo sentito dire che non possiamo entrarci. E questo è vero, e dobbiamo ammetterlo. Sono lieto che la nostra gente stia cominciando a capirlo e a fare affidamento su se stessa e sui nostri partner che ci aiutano": così il presidente Zelensky, in video collegamento con il premier britannico Boris Johnson e gli altri leader dei Paesi che compongono la UK Joint Expeditionary Force (Jef), il corpo di spedizione militare guidato dal Regno Unito, secondo quanto riporta l'agenzia Interfax-Ucraina. "Alcuni paesi della Nato hanno paura di difendere ciò per cui si erano uniti: libertà e democrazia, umanità e giustizia. Noi dobbiamo cercare delle garanzie valide, garanzie per noi, per il nostro cielo, e non ci rinunciamo. Ci servono aerei e io continuerò a parlarne. Ci servono delle garanzie di sicurezza a lungo termine ma garanzie concrete, giuridicamente fissate per evitare che succeda come con il Patto di Budapest".
"Ognuna delle 800 bombe russe che hanno colpito l'Ucraina è la risposta ad antica domanda sulla Nato, sul fatto se la Nato è veramente disposta ad aprire le porte per l'Ucraina. Se le porte fossero aperte non avremmo dovuto chiedere all'alleanza per 20 giorni di chiudere il cielo sull Ucraina" ha specificato poi in un video su Instagram il premier ucraino.
"Alcuni paesi della Nato sono intimoriti e dicono che non possono rispondere perché questo porterà la terza guerra mondiale. Ma cosa diranno quando il presidente russo Vladimir Putin avanzerà in Europa attaccando altri paesi? Credo diranno la stessa cosa che dicono all'Ucraina. L'articolo 5 della Nato non è mai stato così debole come oggi ma questo è solo un nostro punto di vista". "Credo che il mio messaggio sia molto simile a quello del resto del mondo, solo due parole: fermiamo la guerra": è questo l'appello rivolto da Olena Zelenska in una serie di messaggi scritti inviati all'emittente americana Abcnews dal momento che per ragioni di sicurezza la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non può essere intervistata al telefono.
Ma per fermare la guerra è necessario, secondo la first lady ucraina, che la Nato imponga la no fly zone oppure consegni a Kiev gli aerei da combattimento richiesti: "noi chiediamo alla Nato di chiudere i nostri cieli in nome del popolo ucraino o almeno fornirci gli aerei in modo che possiamo difendere da soli il nostro cielo", ha detto Zelensky, insistendo nella richiesta che i leader occidentali considerano irricevibile perché esporrebbe i loro Paesi ad un coinvolgimento diretto nel conflitto.
"Ogni giorno della nostra battaglia aumenta il prezzo che l'Ucraina paga per proteggere i nostri valori - ha detto ancora la moglie di Zelensky - ma certo questa battaglia ci fa diventare più forti e duri come nazione ed io spero che le sanzioni di Usa e Ue contro la Russia sia così, più dure e più forti".
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