Il Frosinone passa a Brescia in rimonta 3-1
I ciociari arrivano a quota 45 punti con una grande prestazione di carattere, ma il merito va ancora a Grosso che rivoluziona la squadra dal 1 minuto
Invertendo l'ordine degli interpreti il risultato non cambia. Coniuga bene il verbo commutare lo stratega della panchina del Frosinone. Sì, lui, Fabio Grosso, che sbanca anche Brescia vincendo 3-1 in rimonta e tenendo a -6 la coppia Genoa-Reggina. Alla vigilia di una trasferta delicata come quella di Brescia (non tanto per la passeggiata lombarda quanto piuttosto per la situazione esplosiva in casa bresciana), Grosso pur avendo una panchina lunga e assortita si è trovato con assenze pesanti: out Boloca, Mulattieri e Borrelli, Sampirisi, oltre che il convalescente Kone, così così ancora Lucioni. C'è poco da fare: se il patròn bresciano Cellino ulula verosimilmente scambiando i suoi allenatori come kleenex il presidente Stirpe non conoscerà parole di velluto nei momenti topici: il numero uno ciociaro vorrebbe restarsene primo in classifica per lungo tempo. Quindi Grosso continua a stupire: cambia modulo e interpreti, ma resta vincente.
Il modulo: 4-1-3-2, con il rientrante Mazzitelli nel ruolo di play, la linea a quattro con Ravanelli-Kalaj (ormai inostituibile...) più gli esterni Cotali e Oyono; nella terra di mezzo il cucitore Mazzitelli, con Caso (dal 1'), Lulic e Rohdén, in avanti torna dal 1' Moro affiancato da Insigne, anche lui tornato titolare. Di contro il Brescia non se la passa proprio bene, sia in guida tecnica (caos per usare un eufemismo dopo la farsa Aglietti-Clotet), sia in società, sia in empatia col suo popolo, ma soprattutto in classifica, così l'atteggiamento è prudente, col solo Ayè in avanti. Eppure sono le rondinelle a spingere dall'inizio, prima timbrano la traversa con una capocciata di Rodriguez (12') poi stappano la partita sempre con lo spagnolo che supera Turati dopo il corner di Bisoli e l'assist di Bjorkengren (18'). Che esordio per i due nuovi arrivati a Brescia! La riscossa laziale arriva con una punizione di Mazzitelli alla mezzora, per poi concretizzare il pari sempre con l'ex Monza che offre per Lucic, Moro a quel punto si sblocca e torna alla rete (36'). E poi arriva il ribaltone con Insigne al 40', grazie a una spizzata di Moro e alla difesa bresciana che assomiglia al buco dell'ozono: lo scugnizzo s'invola e non perdona Andrenacci. Poi allo scadere della prima frazione Caso insegna calcio maradoniano, passa in mezzo ai birilli Huard e Galazzi, scarta Andrenacci ma spreca incredibilmente.
Il leit motiv della ripresa è facile immaginarlo: i ciociari gireranno la palla con le rondinelle a volare a testa bassa rischiando in contropiede. Grosso dà nuove energie mandando in campo Garritano e il nuovo arrivato Baez per Caso e Mazzitelli, ma pima che il match venga messo in ghiacciaia è Bisoli a impensierire con una capocciata Turati (67'), ma è poca roba da parte degli attacchi disordinati bresciani, la difesa lombarda combina un'altra frittata e permette all'uruguagio Baez di sorridere per la prima volta (77'): Van de Looi non sente la voce di Andrenacci e serve un ottimo assist a Baez, 3-1 e buonanotte per il Brescia e meraviglia per il Frosinone. Intanto qualche minuto prima s'era rivisto in campo capitan Lucioni (70'), con Grosso pronto a lucchettare la difesa e il risultato. I ciociari abbracciano la terza vittoria di fila, volano a 45 punti (!), rintuzzano le velleità del Genoa e Reggina mentre il Brescia precipita nel caos di classifica e in quello tecnico.
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