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1-1 nell'amichevole tra Frosinone e Salernitana

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DiFra raccoglie appunti e indicazioni nella prima amichevole impegnativa del precampionato. Harroui e Oyono già in palla

Dopo le partite sotto il sole contro formazioni di scapoli e ammogliati eccola la prima vera amichevole precampionato per i canarini. Nel forno dello Stirpe è scesa la Salernitana, sulla carta una diretta concorrente per la lotta alla permanenza in serie A. Ed è stato scontro quasi cvero. Certo, maglie larghe e corsa non da olimpionici ma è sempre calcio di luglio, con i tecnici più a rincorrere moduli e a conoscere meglio le potenzialità del materiale umano a dispozione. Certo, è più il caso di DiFra piuttosto che di Paulo Sousa.

Al di là del modulo di partenza, qualche indicazione DiFra l’ha maturata, sebbene il primo vero grande appuntamento della stagione è sufficientemente lontano (esordio col Napoli il 19 agosto).

Il pacchetto arretrato è stato costruito attorno a Romagnoli (appena arrivato via Lecce) e Monterisi come coppia centrale, laterali Marchizza a sinistra e a destra Oyono, molto propositivo, polmoni da vendere e corsa agile; Mazzitelli gioca da play, raccorda e rammenda mediana e difesa, responsabilizzato anche per la fascia da capitano, stavolta gli sarà tornata la volontà di recitare un ruolo da protagonista in serie A dopo un’assenza lunga 4 stagioni. Forse è anche il caso, dopo due promozioni di fila nella massima serie. Sempre nella terra di mezzo Harroui ha occupato la zona di interno mancino: il marocchino è veloce, da corrida, mette gamba e anima, torna e si propone, sprona i compagni e rischia in più di qualche occasione di gonfiare la rete, dimostrando anche una buona intesa di corsia con Caso; Brescianini come compagno di reparto possiede qualità, gioca a testa alta ma forse si prende qualche pausa di troppo. In avanti se Caso dimostra personalità e voglia di fare, appare ancora in ritardo di condizione Baez sull’out destro mentre Cuni resta lì. Nel senso che il Frosinone macina gioco, dimostra anche qualche trama continuativa e coerente con la filosofia del proprio allenatore (un calcio libero, leggero e coraggioso) ma appare evidente che manca un terminale in avanti. E Cuni? Ecco, il lungagnone albanese (188 centimetri) è un bel punto di riferimento ma di palloni non ne arrivano. Anche se è vero che il suo guardiano è quel cerbero di Gyombèr. Ecco, anche nella Salernitana qualche dubbio deve assalire il suo mentore: se Botheim (altro lungagnone, stavolta di etnia norvegese) è il suo centravanti ci si interroghi perché non arrivino palloni giocabili. D’accordo è un calcio lontano dalle idee dei due tecnici ma qualche indizio c’è. Eh sì, è arrivato.

La cronaca registra un buon primo tempo ciociaro, con la Salernitana che approccia al match col passo del crocierista, così Caso si divora il vantaggio (14’), Mazzitelli fa venire i brividi ad Allocca (25’) con un piazzato maturato dopo l’ennessima incursione di Harruoi, poi è lo stesso marocchino a vedere un corridoio dove c’è un muro, semina avversari come birilli ma Allocca gli scherma il tiro. Nella ripresa la Salernitana sembra capire che qualche occasione dovrebbe crearla anche lei, quantomeno per ringraziare i tifosi accorsi in Ciociaria. Candreva e Kastanos sono i più attivi, salgono in cattedra ma sono fucilate a salve verso la porta di Turati. Poi, è girandola di cambi, entra anche Garritano (per Caso) più Borrelli, Gelli e Kvernadze per giocare mezzora. Ma ci sono pochi contenuti oltre che residue energie. Eppure l’asse del vantaggio nasce dai nuovi arrivati, in una sorta di contropiede che vede protagonisti il georgiano che lancia, Garritano che completa corsa e assist per l’accorrente Gelli: palla nel sacco per un tocco sereno (78’). Ma il vantaggio dura qualche sbadiglio: all’86’ il neoentrato Valencia appoggia in rete un pasticcio difensivo dei canarini con Oyono protagonista. Poco male. È calcio di luglio. DiFra e Sousa hanno raccolto appunti per il lavoro di domani. Per ora conta quello.

29 Luglio
Autore
Gian Luca Campagna

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