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Dal G7 ordine di non importare petrolio russo

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E il ministro Cingolani torna sull'energia lterntiva: 'per l'autonomia ricerca su tecnologie, incluso il nucleare'

"Ci impegniamo a eliminare gradualmente la nostra dipendenza dall'energia russa, anche eliminando gradualmente o vietando l'importazione di petrolio russo". Lo si legge in un passaggio del comunicato diffuso dalla Casa Bianca al termine del G7 virtuale sull'Ucraina.

"Il nostro pacchetto senza precedenti di sanzioni coordinate ha già ostacolato in modo significativo la guerra di aggressione della Russia", sottolineano i paesi del G7, annunciando che "continueremo a imporre costi economici severi e immediati al regime del presidente Putin per questa guerra ingiustificabile". Per quanto riguarda lo stop all'energia russa, "ci assicureremo di farlo - si legge - in un modo tempestivo e ordinato, che dian al mondo il tempo necessario per assicurarsi forniture alternative. Nel farlo, lavoreremo insieme e con i nostri partner per garantire forniture energetiche globali stabili, sostenibili e prezzi accessibili per i consumatori, anche accelerando la riduzione della nostra dipendenza globale dai combustibili fossili".

Oltre al fronte energetico, il G7 intende adottare "misure per vietare la fornitura di servizi chiave da cui dipende la Russia", continuare ad "agire contro le banche russe" e proseguire negli "sforzi per respingere i tentativi del regime russo di diffondere la sua propaganda". Il Gruppo dei 7 s'impegna anche a "imporre sanzioni a ulteriori individui".

 

E si riapre il tema delle energie alternative in Italia. "Non avrebbe senso oggi costruire centrali nucleari che tra dieci anni sarebbero già vecchie, ma non per questo non dobbiamo fare ricerca su questo come su altre tecnologie che ci possano garantire una autonomia energetica". Ad affermarlo il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, al Festival Città Impresa a Vicenza che ha comunque sottolineato la centralità delle fonti rinnovabili. Sono stati tre giorni di dibattiti e confronti con oltre 150 relatori sul futuro delle imprese, che dopo il biennio di pandemia, devono superare l’instabilità portata dalla crisi geopolitica, che sta ridisegnando mercati e filiere produttive.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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