Conservatori e progressisti per un'Italia e un'Europa unite
Venerdì 5 e sabato 6 aprile Francesco Giubilei di Nazione Futura, col sostegno di For, aprono un confronto politico su più piani per guardare a un immediato futuro
Si intitola 'Stati Uniti d'Europa vs Europa delle Nazioni', un dialogo serrato tra conservatori e progressisti con un parterre di primo piano (da Giuliano Amato a Marco Minniti passando per Maria Elena Boschi e Giovanni Donzelli) quello organizzato da Nazione Futura e For per venerdì 5 aprile dalle 16 presso l'Hotel La Griffe di via Nazionale a Roma, seguito da 'Idee per un'Europa delle nazioni' per sabato 5 aprile. Un think tank che mette sullo stesso palco forze ed energie diverse, chissà, capaci di trovare sintesi e soluzioni uguali, coordinate da Francesco Giubilei, editore e opinionista, nonché continuo animatore di dibattiti politici.
Innanzitutto, complimenti per aver messo insieme per venerdì 5 aprile un parterre di qualità ed equilibrato nella composizione. Cosa si aspetta? Perché questo dibattito? Non le sembra francamente superata la suddivisione destra-sinistra e/o conservatori/progressisti?
L’obiettivo è quello di continuare una serie di incontri già organizzati insieme agli amici della Fondazione Ottimisti&Razionali di Claudio Velardi. Dopo l’evento svolto a settembre dell’anno scorso e poi la presentazione del libro dedicato a Milei, abbiamo deciso di riproporre lo stesso formato per comprendere insieme quali sono le differenze e i punti di incontro che sussistono ancora oggi tra destra e sinistra, tra conservatori e progressisti. L’obiettivo è proporre poi alla classe politica soluzioni di buon senso e scevre da ideologia. Quindi, sì, credo che ci siano ancora differenze tra destra e sinistra anche se negli anni si sono trasformate: si pensi come ormai molti operai, un tempo principale blocco sociale della sinistra, votano a destra. Voglio rimarcare, però, che a mio avviso rimangono chiare differenze soprattutto a livello valoriale.
Il Paese appare spezzato in due tronconi, in cui ogni aspetto della società viene quasi automaticamente declinato alla politica… Sull’economia o sull’ambiente posizioni diverse che sembra di vivere in due Paesi diversi. Almeno questa è la percezione al di fuori delle sfere politiche. Mi permetta, questa del nostro Paese non è una fase costruttiva ma distruttiva… Non le pare che a un certo punto il confronto si sposti su razionali e sentimentali e/o pessimisti contro ottimisti? Essere conservatori significa essere contro il progresso che avanza?
No, essere conservatori significa non eliminare ciò che c’è di buono e ciò che di buono ci accompagna da sempre, significa non cercare obbligatoriamente di cambiare il presente per un futuro incerto, significa mantenere ciò che c’è di positivo e cambiare invece ciò che è nefasto per la società nel suo complesso. Sarebbe un errore, quindi, se il dibattito si spostasse su uno scontro tra chi è ottimista rispetto al futuro e chi, invece, è più pessimista. Noi conservatori siamo i primi ad essere aperti al futuro benché non metta in discussione valori e principii permanenti.
Come la vede una società multietnica e multiculturale, considerato il numero basso di nascite e la continua spinta dei popoli dall’Africa?
Il tema della demografia è fondamentale: se l’Italia non torna a fare figli, siamo destinati a scomparire come popolo. Credo che il governo abbia messo in campo alcune prime misure necessarie per, non solo, supportare economicamente le future famiglie ma anche sviluppare culturalmente una nuova attenzione a favore della famiglia ma c'è ancora molto da fare su questo tema.
È a favore del Piano Mattei? Come lo percepisce: una dignitosa autonomia dell’Africa o è un modo per lavarsi la coscienza da parte di un’Europa che ancora non si è affrancata dalle colpe del colonialismo?
Il piano Mattei è un tentativo importante da parte del governo italiano di collaborare con i paesi africani, in una chiave non predatoria, ma di vera e reale collaborazione. Aggiungo, inoltre, che per frenare l’immigrazione clandestina non solo si può agire nella difesa dei confini ma è fondamentale ancor di più sviluppare progetti come quelli contenuti nel piano Mattei di cooperazione internazionale.
Da uomo vicino alla destra, come ha reagito quando uno studente davanti alla premier Meloni ha mimato il gesto del colpo di pistola? A parti inverse, e senza essere ipocriti, ci sarebbe stata una sollevazione istituzionale, politica e popolare senza precedenti, è d’accordo?
A parti inverse, per tantissimi altri episodi, si pensi all’ultimo caso di Emiliano in Puglia, ci sarebbe stata un’indignazione da parte della sinistra molto più forte di quanto si vede in tanti altri episodi. Il bambino che fa il gesto della pistola nei confronti della Meloni spaventa, al medesimo tempo però non credo che (per fortuna) si stia tornando agli anni di piombo dove per la politica tanti giovani persero la vita.
Sembra che questo Paese fatichi a uscire dalla dicotomia destra vs sinistra, tant’è che i partiti centristi di più recente costituzione arrancano nel penetrare tra l’elettorato: perché? Quale è il futuro di Matteo Renzi con Italia Viva e di Carlo Calenda con Azione?
C'è uno spazio politico al centro e per un terzo polo forte e credibile, il problema è che il centro in Italia è dilaniato da personalismi e da questioni personali più che politiche che hanno sfibrato l'area centrista tra divisioni, micro partiti, ripicche, attacchi personali. Il risultato è una perdita di credibilità per quest'area, così molti elettori “moderati” preferiscono votare Forza Italia perché viene vista come una forza politica più credibile.
Si aspettava una tenuta così solida e costante di Forza Italia a un anno dalla scomparsa del suo leader Berlusconi? Prevede un centro più consistente nel prossimo futuro?
La crescita di Forza Italia dimostra che i valori liberali, cristiani, garantisti di Silvio Berlusconi sono ancora fortemente diffusi nel paese e anche apprezzati. Il centrodestra, quindi, dimostra di essere una coalizione plurale, con idee che talvolta possono anche non essere identiche ma che allo stesso tempo guarda a un elettorato che chiede ai partiti di rimanere uniti.
Continuiamo a vivere in una società manichea? Non avremo mai contaminazioni tra le parti, che per i più potrebbero apparire assenza di dialogo e confronto?
Noi appunto cerchiamo con gli eventi organizzati insieme alla Fondazione Ottimisti&Razionali di mettere a confronto destra e sinistra ma in effetti è vero, eventi come questi ce ne sono ben pochi in Italia e allo stesso tempo viviamo in una società fortemente polarizzata.
Lo scenario europeo è molto incandescente. Dovremmo prepararci al peggio, con un’escalation del conflitto russo-ucraino e con l’allarme lanciato dal presidente francese Macron?
Sono rimasto negativamente sorpreso dalle parole di Macron. Parlare di inviare truppe della Nato in Ucraina significa soffiare sul fuoco quando ciò che servirebbe è invece cercare di raggiungere il prima possibile una soluzione diplomatica al conflitto. Detto ciò, l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti sarà fondamentale: credo che Donald Trump possa realmente porre fine alla guerra.
Le pare possibile come soluzione ‘due Stati, due Paesi’ per il conflitto palestinese-israeliano, osservando quel territorio che è a macchia di leopardo?
Sono stato in Israele e ho visto con i miei occhi le brutalità compiute dei terroristi di Hamas nei Kibbutz, la pace si può raggiungere con la sconfitta di Hamas così che non possa più rappresentare un pericolo per il popolo ebraico e per l'Occidente.
Mi permetta un’osservazione amara nel disegno della geopolitica mondiale: Occidente e Russia sono alle armi poi arriva il terzo incomodo, l’Isis, e getta nel terrore le società occidentali e orientali. Un fronte comune contro il terrore per un dialogo Est-Ovest è auspicabile? E un futuro di pace è possibile?
La lotta contro il terrorismo islamico deve essere una battaglia comune di tutti i popoli europei. La Russia si deve confrontare con la diffusione del terrorismo islamico nelle regioni dell’Asia centrale. Mentre noi, come Occidente, dobbiamo lottare contro quei terroristi che vogliono mettere in discussione la nostra civiltà.
Il 6 aprile ci sarà l’assemblea generale del suo think tank. Quali sono gli obiettivi che si pone Nazione Futura? Che Italia sogna? E che Europa sogna?
Sogno un’Italia conservatrice e un’Europa delle nazioni. Detto ciò, Nazione Futura continua a diffondersi sul territorio con i suoi circoli, il 6 aprile porremo le basi programmatiche per l’attività che Nazione Futura svolgerà in vista delle elezioni europee e per il resto del 2024. Un’attività culturale volta a influenzare il dibattito politico in senso conservatore. Parleremo delle nostre partecipazioni all’interno del “Working Group On European Conservatorism”, della conferenza “National Conservatism” che si terrà a metà aprile a Bruxelles con importanti ospiti e di cui siamo partner. L’obiettivo rimane quello di diffondere i valori e il pensiero del conservatorismo italiano.
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