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Cingolani, 'a G20 grande risultato, fatti passi avanti'

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Il ministro alla transizione ecologica ammette le divergenze e che resta difficile arrivare a zero emissioni nel 2050

"Qui a Glasgow c'è un senso di urgenza manifesto e condiviso. Non era scontato. Al G20 abbiamo ottenuto un grande risultato: l'accordo sul tetto di 1,5 gradi. È normale che sul quando ci siano differenze tra economie diverse, ma è comunque un passo avanti". Lo dice, intervistato su 'Repubblica', il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, soddisfatto dell'andamento degli incontri tra le potenze mondiali. "Così come lo è la consapevolezza - aggiunge - che non si può più pensare nell'ottica dei 100 miliardi promessi ai Paesi in via di sviluppo, ma di almeno 1000 miliardi l'anno. Qui entrano in gioco la filantropia, le banche, l'interazione tra pubblico e privato che non serve solo alla transizione energetica, ma a colmare diseguaglianze colossali".

Secondo il ministro, però, "non basta, ma è la condizione senza cui non possiamo fare il resto. Poi servono i rapporti internazionali, un investimento epocale in tecnologia. L'impegno di net zero al 2050 è molto gravoso. Net significa netto, il bilancio tra quello che emettiamo e quello che intrappoliamo di CO2 deve essere zero. Per farlo bisogna accelerare sul fronte delle tecnologie. Come per il Covid il senso di urgenza nato dalla pandemia ha portato a un vaccino in 18 mesi, sul clima deve accadere qualcosa di simile. Operazioni come la Global Energy Alliance possono essere acceleratori formidabili. I soldi sono la benzina, bisogna costruire la macchina", spiega ancora Cingolani.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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