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Perché l'Italia si candida per l'Euro con la Turchia

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Il presidente Figc Carlo Gravina: "la candidatura con la Turchia importante dal punto di vista culturale''

"Quando noi abbiamo proposto Euro 2032 (sono 5 anni che parlo di un grande evento perché sono convinto che è la modalità per stanare un po' tutti), l'abbiamo fatto con la consapevolezza e l'umiltà nel prendere coscienza che mentre noi abbiamo realizzato 4/5 stadi negli ultimi 10 anni, la Turchia ne ha realizzati 41. E soprattutto in un momento in cui la tempistica legata alle nostre norme burocratiche e anche alcuni interventi dei nostri stakeholders avevano dei tempi non in linea con quelli richiesti dalla Uefa per la candidatura che deve definirsi entro il 10 ottobre, questo mi ha spinto a fare un accordo con la Turchia che ritengo importante dal punto di vista culturale e ci posiziona in un'area di sviluppo del Mediterraneo con una grande potenza come la Turchia". Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina negli studi di Sky Sport 24 in occasione della presentazione del Report Calcio 2023, sulla candidatura congiunta con la Turchia per Euro 2032.

"Tanti elementi messi insieme senza trascurare un'esigenza fondamentale, l'esigenza di avere delle strutture moderne. Noi ci presentiamo oggi con 3 stadi che possono competere: Milano, Torino, Roma. Firenze sta partendo, Bologna anche, Cagliari vuole partire, Bari è pronta. Siamo tutti ai nastri di partenza. Un vantaggio incredibile che portiamo a casa così è che non dobbiamo presentare il progetto definitivo con relative risorse il 10 ottobre 2023 ma abbiamo chiesto e speriamo di ottenere la possibilità di indicare le città che dovranno ospitare le gare entro ottobre 2026", ha aggiunto Gravina.

"In questo momento il fenomeno Arabia Saudita risponde ad altre logiche, sappiamo benissimo qual è la proiezione verso il 2030, rispetto alle logiche di valorizzazione del fenomeno sportivo e calcistico come fenomeno sociale di aggregazione e di valorizzazione del prodotto prima in Nord America e poi in Cina. La Uefa ha attivato una commissione importante sulle licenze Uefa e adottato dei provvedimenti importanti per bloccare e far rispettare nel miglior modo possibile i principi legati all'equa competizione a livello Uefa. Qui siamo in Arabia Saudita, siamo nell'area di competenza della Fifa e credo sia giusto che inizi a individuare una modalità affinché tutta una serie di interventi che non rispondono più alla logica di mercato ma alla logica di sostegno e di supporto attraverso l'utilizzo di fondi dello stato, uno stato che tra l’altro ha disponibilità di finanza, questo evidentemente genera un'alterazione". Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina negli studi di Sky Sport 24 in occasione della presentazione del Report Calcio 2023, sugli interventi sul mercato delle squadre dell'Arabia Saudita.

"Oggi siamo ancora in tempo per porre parzialmente rimedio, ma dobbiamo correre ai riparti altrimenti correremo il rischio di avere uno sbilanciamento assoluto verso alcuni paesi con deflagrazione dopo il 2030 col ritorno di questi campioni", ha aggiunto Gravina.

4 Agosto
Autore
Pasquale Lattarulo

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