FIGC e Governo: non c’è intesa
FIGC e Governo: non c’è intesa. Respinte le richieste dei club
Escluse dal decreto fiscale approvato ieri in Consiglio dei ministri tutte le sette richieste da parte della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e della Lega Serie A, sottoscritte dal presidente Gravina con l’approvazione dei club del massimo campionato italiano. Provvedimenti in materia di sgravi fiscali che consentissero al calcio italiano di ripartire in maniera sostenibile dopo le abbondanti perdite dovute alla pandemia da Covid-19, agli stadi chiusi ecc..
La richiesta centrale contenuta nella lettera indirizzata al premier Draghi verteva sul riconoscimento alle società sportive più colpite di rateizzare i versamenti fiscali e contributivi, ma alla fine non si è fatto più nulla. Non sono stati ancora chiariti del tutto i motivi che hanno portato alla mancata approvazione del provvedimento: alcuni parlano di ritardo da parte del Sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, nell’inviare la norma da valutare. Secondo questa ricostruzione il provvedimento in questione non è arrivato al preconsiglio dei ministri di giovedì sera perché il Dipartimento per lo Sport l’ha inviato al Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) quella stessa mattinata e non ci sarebbe stato il tempo necessario per valutarlo, tanto che al momento si troverebbe ancora in istruttoria. Così la Vezzali, pur non avendo superato i termini previsti, è arrivata a formalizzare la richiesta in procinto del Consiglio dei ministri, il ché ne ha impedito la discussione. La sensazione è che il Governo non abbia ancora sciolto tutti i dubbi se cedere o meno alle richieste della Figc o dei club. Ma certo una riflessione va fatta e i contatti non si fermano, tanto che la settimana prossima è già previsto un nuovo incontro affinché le parti possano discuterne.
Così il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli ha commentato la vicenda: “Riconoscere alle società sportive sospensione e rateizzazione dei versamenti è fondamentale per non aggravare una situazione già molto complicata, e mi riferisco in particolare modo alle società della Serie C. Si tratta di un provvedimento ampiamente discusso e condiviso con il Sottosegretario Vezzali. Le scadenze, che pendono come spade di Damocle, mi preoccupano molto, non ci sono più finanze disponibili. Da parte nostra, continueremo a lavorare perché il provvedimento possa essere recuperato in sede di conversione del decreto, per questo c’è bisogno del più ampio sostegno parlamentare”.
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