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Nella seconda giornata del Festival di Trento il presidente federale su Mondiali ogni 2 anni, sul tecnico azzurro e sul tema del razzismo

Ieri, nella cerimonia di apertura del Festival dello Sport di Trento al quale hanno già preso parte volti noti del mondo dello sport e delle istituzioni, il presidente della Regione Trentino Maurizio Fugatti, insieme al sindaco di Trento Franco Ianeselli, hanno annunciato la prosecuzione del festival organizzato da La Gazzetta dello Sport a Trento per i prossimi tre anni. Fugatti ha ricordato l’importanza dello sport per la rinascita del paese, citando nel suo discorso le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella: “Lo sport nel 2021 ci ha insegnato che il futuro per noi italiani è meno grigio di quello che spesso descriviamo. Come ha detto Mattarella, voi atleti siete un simbolo per il Paese”.

Oggi però spazio al presidente della Figc Carlo Gravina che è intervenuto su vasri aspetti del calcio mondiale e italiano. Se il  massimo rappresentante del calcio nazionale esclude prossime finali Champions o Europa League in Italia apre le porte "all'Europeo del 2028. Voglio portare a casa questo risultato prima della fine del mio ciclo in Federazione. Anche in ottica di un rinnovamento degli stadi in Italia". C'è spazio anche per un commento sulla massima competizione iridata, dopo l'idea provocazione lanciata da Infantino in persona. "I Mondiali ogni 2 anni? Rinnovo qui il mio no secco. Ci sarebbe da gestire un calendario ingolfato, una Federazione in difficoltà con gli sponsor e si vanno a oscurare le competizioni femminili e giovanili. Così si brucia l'attesa che rende tanto speciale questo evento. Il sistema ormai vede calciatori come mezzi di produzione, ma io avverto: stiamo attenti. Dobbiamo ridare dignità alla persona e all'atleta. In generale, mi sembra un atto di isterismo, come ad esempio la Superlega. Io dico, restiamo sul romanticismo del calcio, così come ci è stato tramandato", ha aggiunto Gravina.

Ancora un atto di stima nei confronti dell'attuale tecnico Roberto Mancini. "Ho trovato una persona responsabile, leale e intellettualmente onesta. Abbiamo puntato sul progetto e ci siamo trovati benissimo, tutto questo ha funzionato e dunque era giusto puntare sul rinnovo del contratto non di due anni, come e' consuetudine per le nazionali, ma di quattro anni, fino al 2026".

Poi, una chiosa decisa sul razzismo. "Il fatto che nel 2021 ancora si faccia distinzione sul colore della pelle, è vergognoso. Con l'aiuto della tecnologia dobbiamo tenere fuori a vita questi imbecilli. Abbiamo adottato le norme più severe per combattere questi delinquenti, ma purtroppo le regole diventano difficilmente applicabili nel momento in cui l'arbitro sospende una gara: provate a immaginare, per ragioni di ordine pubblico, cosa significa far uscire 60-70-80 mila persone da uno stadio con tensioni di un certo tipo, si potrebbero generare problemi difficilmente gestibili. Noi abbiamo detto fuori questi soggetti dagli stadi a vita e ho visto che qualcosa si sta attuando, ma dobbiamo responsabilizzare le società", ha aggiunto Gravina. Con la tecnologia queste persone vanno individuate perche' chiudere l'intera curva significa punire il calcio. Appena individuati questi soggetti vanno tenuti fuori dagli stadi con daspo a vita. E poi serve educazione e formazione per prevenire il problema in futuro".
Concetto che nel giorno inaugurale era stato espresso anche dall'ex campione di calcio Lilian Thuram, il quale ha trattato il problema del razzismo nel calcio odierno. Queste sono state le sue parole: “È una trappola, un’ideologia politica che va avanti perché c’è gente che ci guadagna. Il razzismo è arroganza, è pensare di avere sempre ragione, è non volere ascoltare gli altri. Bisogna uscire da questa arroganza per diventare esseri umani. Per sconfiggerlo bisogna abbattere i pregiudizi. Pregiudizi che nascono quando cresci. Ma i bambini non dicono sono bianco o sono nero, ma sono marrone, rosa, beige”.

E poi ha continuato sul fattaccio accaduto qualche giorno fa a Koulibaly: “Quando gridi che Koulibaly è una scimmia tu fai violenza, colpisci non solo lui ma tanta gente. Una persona deve aiutare un’altra persona perché abbia gli stessi diritti. Per uscire dal razzismo tu non devi pensare come un francese, un italiano, un nero, un bianco, un senegalese, ma come un essere umano".
 


 

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