L'Europa player globale solo con difesa e politica estera comune
L'argomento è stato sollevato da Letta (Pd) e dal ministro della difesa Guerini che insiste che 'non è tema tecnico-militare ma politico'
Ma alla fine dobbiamo sentirci in guerra? Un quesito che attanaglia la èolitica e tutti gli italiani in questi drammatici giorni del conflitto russo-ucraino. "Stiamo con gli aggrediti, dopodiché l'Europa, l'Italia e la Nato non devono e non possono sentirsi in guerra in questo momento con la Russia e penso sia interesse di tutti evitare che il conflitto abbia un escalation fino ad arrivare a quel livello" che significherebbe "arrivare a scenari che non vogliamo neanche immaginare" ha detto il segretario del Pd Enrico Letta a 'In Onda' su La7.
"Il calcolo sbagliato di Putin -ha aggiunto- era che l'Unione Europea si sarebbe divisa e l'Alleanza atlantica non sarebbe stata in grado di reagire". Invece, questi 18 giorni di guerra hanno fornito un dato "inatteso: l'unità dell'Ue e degli Usa".
Per Letta, dunque, "i calcoli di Putin erano sbagliati" ma ora, "da questa situazione è importante trovare una via d'uscita" e "spero nel negoziato, da questa situazione si esce solo con la trattativa".
"Quello della difesa europea è stato un tema sempre presente, l'Europa se vuole essere un player globale deve dotarsi di una politica estera e di difesa comune e avere una propria autonomia strategica per perseguire propri interessi di sicurezza" ha evidenziato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ospite di 'Che tempo che fa'.
"Quanto sta accadendo dà più forza a questo processo ma dobbiamo capire cosa vogliamo dire quando parliamo di difesa europea: non è il tema romantico di un esercito comune ma - ha spiegato - significa avere un'analisi condivisa della minaccia, costruire capacità tecnologiche e industriali comuni. Non è un tema tecnico militare ma politico, ciò che sta avvenendo rafforza questa spinta".
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