Corridoi umanitari in Russia nel nome di una guerra indiretta
Nel giorno delle negoziazioni continuano gli attacchi. Putin sotto pressione per le sanzioni
Mentre il conflitto non accenna a smettere oggi ci sarà la terza giornata di negoziazioni tra Russia e Ucraina per evitare altro inutile spargimento di sangue. Intanto la Russia ha annunciato l'apertura di corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili dall'Ucraina. Alcuni corridoi sembrano comportare l'evacuazione di civili ucraini verso città russe e la Bielorussia, segnala il Guardian. Secondo informazioni pubblicate dall'agenzia Ria Novosti, il corridoio da Kiev, ad esempio, porterà verso la Bielorussia e da Kharkiv i civili avranno un solo corridoio verso la Russia. Da Mariupol e Sumy i corridoi porteranno verso alle città ucraine e la Russia. Secondo il ministero della Difesa russo, da Kiev si potrà essere trasportati anche in aereo in Russia.
Ma anche se è una giornata di incontri e di proiezioni pacifiche nella regione di Zaporizhzhia i militari russi hanno sparato sull’auto delle poste ucraine e poi, con un carro armato, vi sono passati sopra. Lo riferisce su Telegram l'Amministrazione regionale militare di Zaporizhzhia, aggiungendo che hanno perso la vita due addetti delle Poste ucraine che erano impegnati a distribuire le pensioni. I corpi delle due vittime non sono ancora stati recuperati a causa della presenza dei carri armati russi ancora in zona.
Quella in Ucraina "è una guerra mondiale indiretta, nel senso non guerreggiata: guerreggiata per gli ucraini non guerreggiata per l'occidente, però è una guerra mondiale e le armi che l'occidente sta usando sono le pressioni, sono l'aiuto militare, fino ad un certo punto, agli ucraini e le sanzioni" ha detto l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, ex ministro della Difesa a SkyTg24.
E proprio "le sanzioni alla lunga, e lo stanno già facendo morderanno la Russia - sottolinea Di Paola - e soprattutto se stringeremo ancora di più, accettando dei sacrifici, dato che siamo in una guerra indiretta con Putin, non con la Russia, ma con la sua Russia di Putin, bisogna fare dei sacrifici ivi incluso la chiusura da parte nostra del rubinetto, e non da parte di Putin, del rubinetto energetico".
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