Lotta senza quartiere ai pirati Houthi. C'è anche l'Italia
Stefano Stefanini, senior advisor dell'Ispi ed ex ambasciatore alla Nato: "fondamentale la presenza italiana sul mar Rosso"
E' ''una missione necessaria'' quella dell'Unione Europea nel Mar Rosso ed è ''importante che l'Italia ne faccia parte in un quadro multilaterale'' in quanto si tratta di ''un atto di legittima difesa dei nostri interessi'', oltre che del ''principio della libertà di navigazione''. Lo spiega Stefano Stefanini, senior advisor dell'Ispi ed ex ambasciatore alla Nato, sostenendo che ''l'Europa e l'Italia devono farsene carico'' perché ''la chiusura di fatto del traffico attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez impatta direttamente sull'Europa, e in particolare sull'Europa mediterranea e sull'Italia''. E aggiunge: ''La partecipazione agli interventi angloamericani richiederebbe un'autorizzazione del Parlamento, mentre la nostra partecipazione a una missione difensiva è un atto di legittima difesa dei nostri interessi''.
Le conseguenze degli attacchi sferrati dagli Houthi sono particolarmente sentite dall'Italia sottolinea Stefanini, ricordando che ''tutti i nostri porti sono sul Mediterraneo. Non abbiamo una alternativa atlantica come invece hanno ad esempio la Francia e la Spagna'' per i quali, comunque, ''il Canale di Suez rappresenta una scorciatoia anche per i porti sulla costa atlantica''. Per l'Italia, invece, ''dal Canale di Suez passa il 40 per cento del nostro import/export''.
Sull'impatto che avrà questa missione ''dipenderà dalle regole di ingaggio e dalla capacità o meno di garantire la sicurezza del transito tramite lo stretto di Bab al-Mandab'' spiega Stefanini. ''Se non si ristabilisce la percezione di sicurezza da parte delle grandi compagnie di navigazione, l'impatto sarà minimo. O le navi torneranno a passare da Suez o la missione non riuscirà a ottenere il suo scopo'', ha chiarito.
I Paesi che fanno resistenza nel sostenere questa missione lo fanno, come nel caso della Spagna, ''per motivi di politica interna'' spiega Stefanini. Perché ''la risicata maggioranza di Sanchez è una coalizione con un partito di estrema sinistra che condiziona qualsiasi impegno che abbia una natura militare''. E poi ci sono ''alcuni governi per i quali ha un peso il modo in cui gli Houthi presentano loro aggressione al transito, ovvero come atto di solidarietà alla causa palestinese''. Ma, prosegue Stefanini, non è altro che ''un pretesto. Le navi di tutte le nazionalità venivano minacciate ben prima dell'intervento anglo americano''.
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