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La storia di Iana: in Ucraina per recuperare i nipoti orfani

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La donna è partita dall'Abruzzo: "Serve la pace per stare bene, per fare tutto. E mi auguro che torni al più presto"

E’ partita dall’Abruzzo, da San Vito Chietino, dove vive da anni con la famiglia, per tornare in Ucraina, suo Paese natio, perché sua sorella gemella è morta all’improvviso. Iana Suiarko, ex artista circense, che con il marito, Sacha Emidio Guidi, formava il Duo Guidi, è rientrata nella sua terra d’origine, lo scorso 14 febbraio, per il funerale della sorella. "Poi - racconta in una lunga intervista video pubblicata dalla web tv www.abruzzolive.tv - ho deciso di rimanere per alcune settimane con mia madre, ultrasettantenne. Mentre ero lì l’altra mia sorella, che vive a Kiev, mi ha telefonato, di notte, dicendo che era scoppiata la guerra, che sentiva e vedeva bombe e che era già un disastro".   

"Ho preso con me i miei nipoti, di 17 e 11 anni, i figli di mia sorella morta, ho preparato in fretta i documenti e prima che la situazione precipitasse abbiamo tentato di prendere un bus". Riuscire a prendere un pullman è stato difficoltoso - racconta -. Gente che piangeva e si disperava, donne e bambini, anche piccolissimi, che fuggivano per mettersi al sicuro. "Abbiamo dovuto aspettare tantissimo,  la sera tardi, prima di poter salire su un mezzo. E lì eravamo strettissimi, tutti ammucchiati, quasi non si respirava". Da Leopoli via verso Varsavia. Ma alla frontiera 18 ore di attesa. "Perché c’erano i soldati che facevano i controlli; tanti autobus, incolonnati e c’era tanta gente che cercava di mettersi in salvo. Scene di disperazione e paura.  La gente del posto ci ha soccorso: ha portato da mangiare e coperte, zuppe, the caldo, tanto cibo per rifocillarci". 

Dopo lungo tempo sono riusciti a giungere a Varsavia, dove hanno trovato la prima accoglienza. "Gente calorosa, ci ha ospitato senza risparmiarsi". Quindi il rientro in Italia. "Una guerra insensata - rimarca -. Mio cugino ha avuto la casa distrutta dalle bombe: lui si è salvato perché in quel momento era uscito per prendere qualcosa in macchina". "Non capisco - riflette - perché il mio Paese sia stato attaccato dalla Russia. Bombardano tutto, sparano su tutti, fanno fuoco anche su ospedali per bambini... Molti vivono sotto terra. Mia sorella quasi ogni notte è costretta a rifugiarsi sotto terra: dal sibilo delle bombe, riesce a capire se deve rintanarsi nel bunker o se può restare a dormire in casa. Prima non capivo il valore della parola pace, adesso l'ho scoperto. Serve la pace per stare bene, per fare tutto. E mi auguro che torni al più presto. Tra l'altro molti russi e ucraini sono amici e questo conflitto ci ha purtroppo divisi: la mia migliore amica - fa presente - è russa. Mi ha telefonato dicendo: 'Vorrei stare con te in questo momento di dolore, vorrei poterti raggiungere, ma sono russa, non posso...' ". "Sono contenta di essere riuscita a portare al sicuro i miei nipoti. Ho trovato tanta solidarietà ovunque", conclude Iana. 

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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