Afghanistan, il premier austriaco: “Non accoglieremo migranti”
Dopo le dichiarazioni di altri leader sovranisti in UE, anche l’austriaco Kurz rifiuta l’idea di accogliere migranti afghani
Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, leader del Partito Popolare Austriaco, in un’intervista a la Stampa ha fatto sapere di non essere intenzionato ad accogliere migranti Afghani. Il premier ha sottolineato che “Con più di 44mila afghani entrati nel nostro Paese in questi anni, l’Austria ospita già la quarta più grande comunità afghana nel mondo, se consideriamo la distribuzione di migranti per numero di abitanti”.
Kurz ha posto l’accento sulla difficoltà di integrazione degli Afghani all’interno del paese austriaco, dovuta secondo lui al basso “livello di istruzione” e alle loro convinzioni religiose. “Più della metà dei giovani afghani che vive in Austria appoggia la violenza nel caso in cui la propria religione venga oltraggiata”, dice Kurz, sorvolando completamente sul fatto che una politica di integrazione è, e deve essere, soprattutto opera dello stato ospitante.
Secondo il politico “l’immigrazione illegale deve essere combattuta e le frontiere esterne dell’Europa devono essere rese sicure”, evitando quelli che chiama gli “errori del 2015”.
“Dobbiamo rompere il modello di business dei contrabbandieri di esseri umani, fermare i migranti irregolari alle frontiere esterne e riportarli nei loro Paesi d’origine o in Paesi terzi sicuri”, dice, citando paesi come Svezia e Danimarca, elogiati per il fatto di adottare una politica migratoria stringente.
Gli stessi paesi, Danimarca e Svezia, sono stati tuttavia citati da Amnesty e accusati di rispedire migranti in Siria, considerandola erroneamente e superficialmente un paese sicuro nonostante le atrocità che stanno emergendo nell’ultimo periodo.
L’ennesimo passo indietro per la politica estera europea, nella quale comunque kurz dice di voler “essere partecipe”, seppur senza accogliere migranti. L’Austria si accoda così alle parole sovraniste dei leader di Ungheria e Slovenia Orbán e Jansa, tutti concordi nel voler proteggere la propria nazione dall’arrivo dei migranti afghani. E l’Unione Europea, in questo contesto, a cosa serve? Riusciremo a strutturare una politica migratoria degna dell'UE, costringendo ogni stato membro a una presa di responsabilità?
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