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Il quadro delle prossime elezioni politiche? Astratto

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Letta con Calenda? Non con i 5stelle. Berlusconi senza Lega? Forse. Gli schieramenti per le prossime elezioni sono lontani dall'essere definite

In un’intervista il segretario PD Enrico Letta ha dichiarato di voler allargare la coalizione a Italia Viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda. Secondo Letta, questa unione ha funzionato a Siena e funzionerebbe anche in ambito nazionale. Parole che sanno di risposta alla recente chiamata di Clemente Mastella per un nuovo centro che racchiuda tutte le forze moderate di destra e sinistra, da Berlusconi a Calenda.

Calenda e il futuro di Azione

Dalla sua, il leader di Azione Carlo Calenda parla della necessità di un obiettivo: quello di “Crescere per spezzare il bipolarismo che da 30 anni fa declinare l'Italia e unire le persone serie di destra e sinistra per continuare con Draghi”. Una frase potrebbe far pensare a una chiusura al Partito Democratico, con conseguente allineamento alla posizione di Mastella per la creazione di un centro aperto, progressista e riformista, ma non è così semplice. 

In un’intervista su Repubblica, Calenda ha infatti denigrato la proposta di Mastella, invitandolo a “Fare il sindaco di Benevento”. Nella stessa intervista, il leader di Azione ha liquidato anche lo schema “Da Calenda a Conte” proposto da Letta, che definisce esempio di “Vecchia politica”. Lo schema di Calenda, secondo le parole della sua intervista, è quello di “Andarsi a prendere i voti dell'Italia seria, quella che si è stancata di una politica che urla per finta. Ricordo che Giorgetti e Bersani governano insieme, e sono entrambi persone serie. Letta è più vicino a Carfagna che alla Raggi". Parole che farebbero pensare: “Sì al PD, ma senza 5stelle”, con le porte aperte a Matteo Renzi: “Una cosa che non può essere schiava dei tumulti di Raggi, Grillo, Salvini”.

Intanto Mastella continua a lanciare frecciatine a Carlo Calenda, definendolo nuovamente, in un’intervista su La7, un “Pariolino, e i pariolini non governeranno mai il paese. Io ho semplicemente proposto un centro, rimanendo al mio posto – prosegue Mastella – se Calenda vuole starci, bene, ma non è indispensabile”. 

Il caos

Dichiarazioni che testimoniano un enorme caos politico, fatto di simpatie e veti. In sostanza, a Calenda un’idea di centro piace, ma che non sia un “Fritto misto”. Dall'altro lato, Letta difficilmente rinuncerà alla popolarità di Giuseppe Conte e ai voti dei 5stelle, cosa che pregiudica irrimediabilmente una collaborazione con Calenda. 

L'ennesima posizione incerta è quella di Forza Italia di Berlusconi. Alcune esternazioni dei leader e dei componenti FI hanno allontanato le idee del partito da quelle di Salvini e Meloni, accusati di essere irresponsabili. Tuittavia, ad oggi, l’alleanza di centro destra sembra solida. Come appare solida dall’esterno la Lega, che Calenda auspica divisa tra Giorgetti e Salvini, esprimendo stima e fiducia nel primo, l'attuale ministro dello Sviluppo Economico. Giorgetti, dal canto suo, si dice fedelissimo a Salvini e al partito, nonostante le idee e i modi di fare politica divergano e non poco.

Fino al 2023 saranno ancora tantissime le partite da giocare, come quella dell'elezione del Presidente della Repubblica, che potranno spostare e rispostare gli equilibri più volte.

2 anni fa
Autore
Emanuele Di Casola

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