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Voglia di fare impresa: la fotografia di Confcommercio

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Un imprenditore su tre lamenta la difficoltà a reperire collaboratori e competenze tecniche.

Pesano sempre, oggi come ieri, burocrazia e tasse; gli aspiranti capitani di impresa pensano al Terziario

Il 50% degli aspiranti imprenditori, giovani, uomini e donne, sceglierebbero il Terziario come terreno di lancio per la loro impresa,  e, nonostante la pandemia, un buon 10% si butterebbe sul turismo. Nonostante la maggior parte pensi che la situazione economica dopo la pandemia sia peggiorata, 64%, di chi già ha un’impresa, fonderebbe una nuova azienda oggi. Tra gli aspiranti imprenditori invece c’è più sfiducia perché il 56% non si lancerebbe in un’attività imprenditoriale ora.

Burocrazia, troppe tasse e scarso capitale sono le difficoltà che oggi come ieri incontrano le nuove generazioni che scelgono di fare impresa, mentre leadership e capacità organizzativa continuano ad essere le skill fondamentali per chi la fa. Un imprenditore su tre lamenta la difficoltà a reperire collaboratori e competenze tecniche. I servizi delle associazioni, le consulenze private, gli eventi e i networking sono considerati utili per intraprendere la professione dal 42% degli intervistati.

Per il 56% degli imprenditori intervistati ciò che è importante sono i risultati quindi flessibilità totale per i propri team member che possono lavorare dove e come vogliono non necessariamente in smart working. Le imprenditrici sono più organizzate degli imprenditori: il 54 % delle donne riesce a bilanciare lavoro e vita privata, tra gli uomini solo uno su tre.

Questi in sintesi i principali dati emersi  dall’Osservatorio Nuove Generazioni, che ha riguardato un campione di un migliaio di giovani imprenditori e imprenditrici in tutta Italia tra i 20-42 anni, prodotto da Confcommercio Giovani e OneDay Group con il sostegno di Facebook Italia, e presentato oggi a Firenze.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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