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In Italia si sono registrati meno incienti stradali

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L’Italia, con 2.875 decessi nel 2021 contro i 3.173 del 2019 (-9,4%), si colloca in 17esima posizione nella classifica dei Paesi più virtuosi

Durante il 2021 nell’Unione Europea (Ue27) 19.855 persone hanno perso la vita a seguito di incidente stradale, 2.908 in meno rispetto al 2019, con una diminuzione del 12,8%. Rispetto al 2020 ci sono stati 994 decessi in più, per un aumento del 5,3%. L’Italia, con 2.875 decessi nel 2021 contro i 3.173 del 2019 (-9,4%), si colloca in 17esima posizione nella classifica dei Paesi più virtuosi. Il tasso di mortalità stradale (numero di morti per milione di abitanti) in Eu27 è di 44,7, spiega il rapporto. In Italia nel 2021 si registrano 48,5 morti per milione di abitanti (erano 40,2 nel 2020); meglio di noi ben 14 Paesi membri. Per raggiungere l’obiettivo 2030 la riduzione annuale costante del numero di decessi dovrebbe essere pari al 6,1%. E' quanto emerge dal rapporto sull’incidentalità nei trasporti stradali diffuso dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, realizzato con il contributo di Aci.

In Italia gli incidenti verificatisi sulla rete stradale principale nel 2021 hanno rappresentato il 20,7% del totale e sono stati pari a 31.407 (+29,7% rispetto al 2020 e -13,9% in confronto al 2019) mentre il numero di morti è stato pari al 37,5% del totale con 1.078 vittime nel 2021 (+18,3% in confronto con il 2020 e -14,2% rispetto al 2019).

Concentrando l’attenzione su utenti vulnerabili, nel 2021 il coinvolgimento di motocicli negli incidenti stradali ha rappresentato il 5,3% del totale dei veicoli coinvolti, di cui il 3,6% corrispondente ad incidenti mortali; sulle strade extraurbane si sono verificati incidenti anche con velocipedi, 1.416 di cui 37 con incidenti mortali, con ciclomotori, 734 di cui 13 mortali, con biciclette elettriche, 54 di cui 2 mortali e con monopattini elettrici, 39 di cui 1 mortale, 1086 gli incidenti con pedoni di cui 116 mortali.

Un deceduto su tre (il 33,5%) muore in un incidente a solo, cioè fuoriuscita, sbandamento o urto contro ostacoli fissi o accidentali; l’indice di mortalità per queste tipologie di incidente è particolarmente elevato e complessivamente pari a 3,05 morti ogni 100 incidenti. Appare chiaro perché gli utenti vulnerabili siano tali: pedoni, ciclisti e utenti delle due ruote a motore subiscono le conseguenze degli incidenti più che provocarle. Infatti, il rapporto tra morti provocate e subite è di gran lunga inferiore all’unità.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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