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Incontro governo-sindacati, Landini: ‘Nessuna risposta’

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Su manovra e pensioni il segretario della Cgil minaccia 'iniziative di mobilitazione'

Nella giornata di ieri 27 ottobre è andato in scena un incontro tra alcuni esponenti del governo e i segretari di Cgil, Cisl e Uil. Erano presenti il premier Mario Draghi, il ministro dell’Economia Daniele Franco, il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.

Al termine del vertice ha parlato il segretario della Cgil Maurizio Landini, che non ha espresso quelle che potremmo chiamare parole di soddisfazione riguardo riforma delle pensioni e investimenti del governo.  

Il Governo, dice Landini, ''Ci ha ribadito che il perimetro presentato'' riguardo la riforma pensionistica ''prevede 600 milioni di spesa, con 600 milioni non fai una riforma degna di questo nome”. Il segretario Landini ha poi sottolineato come dal governo non siano arrivate le risposte che i sindacati cercavano. ''Siamo qui per migliorare le cose, per dare una prospettiva a questo paese, ma il governo deve decidere di investire sul sindacato e sul mondo del lavoro, non in un'altra direzione e non contro il mondo del lavoro''.
Landini ha anche minacciato Iniziative di mobilitazione, nel caso il Governo non si confronti con i sindacati nei prossimi giorni: “Se si andrà verso una decisione bene, se vorranno confrontarsi con noi, noi simo pronti a farlo giorno e notte. Se non dovesse avvenire nei prossimi giorni, dopo che valuteremo quello che il governo fa, decideremo le iniziative di mobilitazione più adatte nel rapporto con Cisl e Uil''

Le reazioni

Al segretario Landini sono arrivate critiche da Matteo Renzi, che ha protestato contro i sindacati: “Che i sindacati attacchino il Governo sulle pensioni dimostra ancora una volta come parte dei dirigenti di questo Paese pensi solo a chi è già garantito e non ai giovani”.

Posizione ribadita anche da Elsa Fornero, ex ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali che su La Stampa ha scritto una lettera al segretario della CGIL. La Fornero ha sollecitato i sindacati a compiere scelte che possono risultare impopolari, ma più adeguate alla situazione del paese, come l’appoggio all’abbandono di Quota 100.

“Uscire da quota 100 con una qualche (sempre imperfetta) gradualità e rispettando l’equità che impone di trattare meglio almeno i più sfortunati è possibile. Richiedere un nuovo passo indietro sarebbe ancora una volta una miope scelta di declino.”, dice la fornero in chiusura della lettera.

2 anni fa
Autore
Emanuele Di Casola

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