Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Più che il Covid ora attenti all'influenza

young-woman-2239269_1920.jpg

L'infettivologo Bassetti mentre nutre dubbi sul numero reale dei morti per coronavirus ora resta perplesso davanti ai dati sull'influenza

 

"La curva di crescita" dell'epidemia di influenza "sta salendo in maniera impressionante, quasi a 90 gradi, in verticale. Un'influenza così non la vedevamo dal 2009 e comunque oggi rischiamo di avere ancora più casi". Lo ha ribadito a 'Un giorno da pecora' su Rai Radio 1 Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.

"Il picco dell'influenza arriverà durante le vacanze, tra Natale e Capodanno", prevede l'esperto che teme un 'tilt' del sistema. "Se continua così - spiega - a Natale sappiamo cosa succede: i medici di medicina generale fanno giustamente qualche giorno di vacanza, gli ospedali sono in crisi anche per altre situazioni, se ci mettiamo l'influenza e un po' di Covid il rischio è di una paralisi completa".

Poi, affronta il tema del numro die morti durante la pandemia.

"Sul tema dei morti Covid rimango sempre della mia idea: che è molto difficile dire quanti sono i morti reali legati al Covid e credo che fondamentalmente dobbiamo guardare a chi è morto di polmonite da Sars-CoV-2, non a chi muore in ospedale o a casa con un tampone positivo. Finché non faremo questa differenziazione, sarà come dare i numeri al lotto. Io non credo che" oggi "ci siano in Italia oltre 600 persone" a settimana "che muoiono realmente di polmonite da Covid. E' evidente che è un dato sbagliato che porta anche a una 'cattiva fama' dei vaccini". E' il monito lanciato dall'infettivologo Matteo Bassetti, che riflette su un tema spesso sotto i riflettori, in particolare da quando la variante Omicron nelle sue versioni domina nel Paese e nel mondo.

"Se fossimo più intelligenti - osserva il direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova - dovremmo dire quanta gente muore con la polmonite da Covid e quanti sono i vaccinati e i non vaccinati" fra loro. "Questo renderebbe anche ragione di quanto i vaccini funzionano. Mentre invece, buttando insieme questo dato un po' a caso, si finisce per avere qualcuno che dice che i vaccini non funzionano".

I dati sui decessi che vediamo nei bollettini attuali, sottolinea Bassetti, messi così "lasciano il tempo che trovano. Sì, ci sono oltre 600 persone che in Italia ogni settimana muoiono", positive a "Covid, ma come sono classificati questi morti Covid? Sono veramente legati alle polmoniti? Secondo me, finché non riusciamo a dire quanti sono realmente morti per causa del virus, non sapremo neanche dire quanti sono i morti vaccinati e non vaccinati. E' chiaro che c'è ancora una quota parte di non vaccinati e c'è un'importante quota di chi si è vaccinato solo parzialmente, chi in questo 2022 non ha fatto dosi di richiamo. Però" la cifra di 600 morti in 7 giorni "mi sembra una sovrastima legata alla modalità di refertazione dei decessi - precisa l'infettivologo - Certamente è un modo per stimolare le persone a vaccinarsi dire che ci sono ancora tanti morti, però vorrei vedere questo numero ripulito di tutti quelli che sono gli asintomatici in cui il Covid evidentemente non è il problema". 

Lo stesso discorso che Bassetti fa in riferimento ai vaccini vale per gli antivirali, a suo avviso. "Io credo - spiega - che si potrebbe impattare significativamente soprattutto sui ricoveri ospedalieri e sulla necessità di ossigeno, e anche indirettamente sulla mortalità, con un uso maggiore di" strumenti come le pillole anti-Covid "Paxlovid* e molnupiravir. Però con un dato come quello che abbiamo oggi, 'drogato' da una sovrarappresentazione dei decessi Covid, ritengo si possa dire molto poco".

In particolare sui vaccini tutto ciò può avere un effetto 'boomerang', avverte l'infettivologo: "Perché" con dati sovrastimati "sembrano esserci molti più morti oggi di quanti ce ne fossero prima che i vaccini arrivassero. E questo è chiaramente un modo sbagliato" di vedere la cosa. "Io credo che bisognerebbe dare un dato diverso, che è quello della mortalità reale, della mortalità vera attribuita al Covid", conclude.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

Commenti