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Sull'Iran l'Italia non può restare a guardare

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Scende in campo anche Meritocrazia Italia: 'con il popolo, contro violenza e per la libertà'. Il ministro degli esteri Tajani duro con Teheran

''Il mondo non può restare a guardare, basito e inerte, attendendo speranzoso una nuova alba'' in Iran, dove deve arrivare ''il momento della diplomazia e del dialogo costruttivo. I governi di tutti i Paesi occidentali assumano una posizione comune di dissuasione e contrasto, nello spirito di coesione e solidarietà che avrebbe dovuto portare a evitare anche i recenti eventi bellici''. E' quanto si legge in una nota di Meritocrazia Italia, che si esprime a fianco del popolo iraniano e che invita a non cedere ''di un passo nella battaglia per la conquista e il rispetto dei diritti essenziali, perché la dignità umana non ha nazionalità né confini''.

Meritocrazia Italia ricorda le vittime delle proteste seguite in Iran alla morte di Mahsa Amini a metà settembre e sottolinea che ''la resistenza del popolo iraniano è alimentata da decenni di sofferenza e dissenso soffocati dalla paura. Non è più questione di velo o non velo. E' questione di libertà, in ogni ambito'', pur affermando che ''non è facile fare previsioni sull’evoluzione della protesta, disordinata e disorganizzata, ma convinta''. Nella nota si legge inoltre che ''seppure i dissenzienti dovessero fare un passo indietro sotto i colpi della violenta repressione, seppure la rivolta non si trasformasse in una vera e propria rivoluzione, è ormai chiaro che l’Iran vive una crisi politica insanabile, governato da una classe del tutto priva di legittimazione e sostegno, disconosciuta da cittadini che vivono un contesto culturale nuovo e incompatibile con i retaggi di un regime incurante dei diritti fondamentali''.

Come Italia ''abbiamo fatto tutto quello che andava fatto con grande fermezza e determinazione, ho convocato l'ambasciatore dell'Iran al ministero degli Esteri, sono stato molto duro, ho chiesto che ci sia la moratoria immediata pena di morte, che ci sia l'apertura di un dialogo tra governo, giovani e donne per trovare una soluzione al problema, non abbiamo avuto risposte''. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio Capital affermando che ''è inaccettabile reprimere continuamente con la violenza il malcontento'' ed ''è inaccettabile che non vengano rispettati i diritti umani e che la pena di morte venga usata come deterrente''.

Il titolare della Farnesina ha quindi sottolineato che ''dal punto di vista diplomatico l'Italia ha fatto tutti passi indispensabili e necessari'' e che ''continueremo a esprimere il nostro dissenso. Ci sono già sanzioni inflitte all'Iran e continueremo a insistere per far capire al governo di Teheran che quello che sta accadendo è inaccettabile'', ha aggiunto Tajani.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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