Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

La tragedia di Ischia non è certo fatalità

storm-567664_1920.jpg

Il giudice Luigi Patronaggio: 'serve una seria politica di governo del territorio'

"I recenti tragici fatti di Ischia, che purtroppo fanno seguito a quelli altrettanti tragici di Trabia e di Giampilieri, ci convincono sempre di più che in questi casi parlare di fatalità sia errato e assolutamente irrispettoso verso coloro che hanno perso la vita e verso il dolore dei loro familiari. Tre sono la cause principali degli eventi di questa tipologia: la mancanza di una seria politica di governo del territorio, oggi sempre più impellente a fronte dell'evoluzione dei cambiamenti climatici; una incompleta mappatura del rischio idrogeologico e la mancanza di una seria attività di controllo da parte dei Comuni; una attività politico-amministrativa inerte, e alle volte addirittura compiacente, nei confronti dell'abusivismo edilizio e, in particolare, rispetto alla realizzazione degli immobili edificati in dispregio di precisi obblighi di legge sul rispetto dei vincoli idrogeologici e paesaggistici". A scriverlo, in un intervento pubblicato oggi dal quotidiano 'La Sicilia' è il Procuratore generale di Cagliari, il magistrato siciliano Luigi Patronaggio.

"Come già segnalato nel mio precede incarico di Procuratore della Repubblica di Agrigento, in Sicilia molti comuni non hanno ancora adottato un piano per fronteggiare il rischio idrogeologico e l'Ufficio da me diretto ebbe a ritenere allora di operare in tal senso una attività di sollecito nell'ambito di una corretta interlocuzione fra le Istituzioni competenti - prosegue Patronaggio -In Italia, purtroppo, gli immobili realizzati in assenza di concessione edilizia rappresentano il 13,1% degli immobili realizzati, con punte di abusivismo che toccano quota 28,2% per il Sud Italia e con una punta massima per la Campania del 48,8 %. La Sicilia in tale classifica si pone purtroppo al terzultimo posto con una percentuale superiore al 30%. Al fenomeno dell'abusivismo edilizio conseguono altre due correlate problematiche: quella relativa alla gestione delle sanatorie e condoni edilizi e quella relativa alla demolizione degli immobili abusivi e alla remissione in pristino del territorio offeso. Il peso delle pratiche di sanatoria e condoni pendenti, o inevasi, avanti ai comuni sono infatti un inammissibile ostacolo per la corretta gestione del territorio e permette la permanenza di situazioni di illegittimità e di vero pericolo per la stessa pubblica incolumità".

Il Procuratore generale Patronaggio prosegue: "Le Procure, avendo un potere concorrente con quello dei comuni per l'attività di demolizione degli immobili abusivi, si sono attivate da tempo per redigere protocolli con i Comuni in modo da accelerare il rigetto delle pratiche di sanatoria palesemente strumentali, o inammissibili, e per stimolare la pronta demolizione di quegli immobili realizzati in violazione dei vincoli di inedificabilità assoluti".

"Tutto ciò in attesa di una politica realmente attenta ai danni provocati dai mutamenti climatici, all'erosione del suolo e alla sua cementificazione, alla mitigazione del rischio idrogeologico e sempre più rigorosa verso la concessione di condoni edilizi spesso ispirati a logiche di tipo elettorale o clientelare - conclude - Il problema non è più eludibile avuto riguardo agli immensi e sempre crescenti costi umani e materiali e alle voci di dolore delle vittime delle frane e delle alluvioni".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

Commenti