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Istat: entro il 2030 i Comuni in calo demografico

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Entro 10 anni (periodo per il quale l’Istat definisce per la prima volta nella sua storia un’apposita metodologia previsiva, coerente col livello regionale e nazionale sopra descritto) un numero crescente di Comuni andrà incontro a un calo demografico. Secondo lo scenario mediano, l’81% dovrebbe trovarsi in tali condizioni entro il 2030. Ciò si deve alla bassa fecondità, che colpisce uniformemente alla base la struttura per età delle popolazioni, ma anche a livelli migratori sfavorevoli per alcune realtà territoriali, laddove è più forte sia l’emigrazione per l’estero sia quella per l’interno. E' quanto emerge dal report dell'Istat 'Previsioni della popolazione residente e delle famiglie | base 1/1/2020' .

A livello nazionale si valuta che tra il 2020 e il 2030 i Comuni delle zone rurali possano nel complesso contrarre una riduzione della popolazione pari al 6%, passando da 10,2 a 9,6 milioni di residenti (Prospetto 3). In tali aree i Comuni con saldo negativo della popolazione sono l’87% del totale. La questione investe soprattutto le aree del Mezzogiorno, dove i Comuni delle zone rurali con bilancio negativo sono il 93% del totale e dove si riscontra una riduzione della popolazione pari all’8,9%.

Per i 1.060 Comuni che ricadono in Aree interne, particolari zone del territorio nazionale che si contraddistinguono per la distanza fisica dall’offerta di servizi essenziali, la condizione demografica appare ancor più sfavorevole. Qui, infatti, la quota di Comuni con saldo negativo della popolazione nel decennio sale al 95%, facendo nel complesso registrare una riduzione della popolazione pari al 9,6% (del 10,4% considerando il solo Mezzogiorno).

In una situazione relativamente migliore si collocano i Comuni a densità intermedia (piccole città e sobborghi), dove il calo demografico atteso è del 2,2% (la popolazione transita nel decennio da 28,4 a 27,8 milioni). Minore è anche la quota di Comuni interessati al calo demografico, il 72% del totale, che tuttavia sale all’85% nel solo Mezzogiorno. Infine, sebbene a un livello minore, anche Città e Zone densamente popolate saranno interessate dal tema dello spopolamento. La capacità attrattiva delle aree a più forte urbanizzazione farà sì che nel decennio il calo complessivo della popolazione sia solo del 2,1%, con il 67% dei Comuni destinati a subire un saldo negativo tra i propri residenti.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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