Jacobs fuori dalla lista dei migliori dieci atleti dell’anno
Gli azzurri, protagonisti delle Olimpiadi di Tokyo, clamorosamente fuori dalla lista dei migliori dieci atleti dell’anno
L’organizzazione mondiale di atletica leggere, comunemente più conosciuta come World Athletics, ha annunciato qualche giorno fa la lista dei migliori dieci atleti dell’anno. Grande sbigottimento tra gli italiani per la clamorosa esclusione dei trionfatori alle Olimpiadi di Tokyo, Tamberi e il pluripremiato Marcell Jacobs, vincitore non solo nei 100mt ma anche nella staffetta 4x100 con Filippo Tortu, Desalu e Patta. Escluso come dicevamo anche Gianmarco Tamberi che a Tokyo ha trionfato nella specialità salto in alto.
La decisione ha provocato lo stupore anche delle alte cariche italiane contro i vertici della Federazione sportiva di atletica, la quale ha immediatamente chiarito che “le nomination sono state selezionate da una giuria internazionale di esperti di atletica leggere, composta da rappresentanti di tutte e sei le aree continentali” e che “come sempre, i World Athletics Awards premieranno gli atleti che hanno mantenuto un alto livello di prestazione lungo tutto l’arco dell’anno, non solo durante i Giochi Olimpici”.
Parole che hanno provocato le reazioni del presidente del Coni Giovanni Malagò, il quale ha sottoscritto: “Lasciare fuori Jacobs e Tamberi dalla lista dei candidati al premio atleta dell’anno è una cosa profondamente sbagliata. Ho chiamato Anna Ricciardi, membra Iaaf per sapere chi vota per queste cose. Lei stessa mi ha detto che non è chiaro, ci sono varie interpretazioni. Dicono soggetti terzi, ma noi siamo molto molto dispiaciuti, è molto poco credibile che tra i dieci da segnalare non ci siano l’unico che ha vinto due medaglie d’oro nell’atletica con record europeo e Gimbo Tamberi, che ha vinto la Diamond League. È una mancanza di rispetto verso loro e non posso che denunciare”.
Reazione più pacata ma al contempo dispiaciuta del presidente del FIDAL (Federazione italiana di atletica leggera) Stefano Mei, che ha commentato:” Prendiamo atto della scelta di questa giuria, che abbraccia i sei continenti, ma si tratta di un giudizio per un premio importante. Personalmente mi preoccupo dei risultati in pista, non delle onorificenze: sono altre le cose importanti”.
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