Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Erdogan saluta il ritiro delle truppe russe a Kherson

orso stop guerra.jpg

Anche il premier ucraino Zelensky guarda con fiducia l'annuncio di Mosca, "ma i russi non distribuiscono certo regali'

La decisione russa di ritirare i suoi militari da Kherson è positiva, ha commentato il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in una conferenza stampa organizzata prima di partire per l'Uzbekistan, rispondendo a una domanda sulle prospettive di avviare negoziati di pace.

Volodymyr Zelensky ha affermato che il suo Paese si sta considerando "con molta attenzione" l'annuncio della Russia che prevede di ritirare le sue truppe dalla città meridionale di Kherson. Il presidente dell'Ucraina ha chiesto ai suoi cittadini di essere cauti, dicendo che il loro nemico non ha distribuito regali e non ha fatto "gesti di buona volontà".

L'annunciato ritiro della Russia arriva poche settimane dopo che il presidente Putin ha dichiarato che stava annettendo Kherson e altre tre regioni ucraine, nessuna delle quali era interamente occupata dalle forze russe. Il comandante delle forze russe in Ucraina, il generale Sergei Surovikin, ha descritto la decisione come difficile. Ha detto che le difese sarebbero state consolidate a est, concentrandosi dall'altra parte del fiume Dnipro rispetto a Kherson.

La battaglia per Kherson non è finita, ma le ultime decisioni della Russia puntano a una nuova fase. Lo afferma l'American Institute for the Study of War, secondo cui "le truppe russe sono entrate adesso preferiscono un ritiro organizzato delle truppe invece di cercare di fermare completamente la controffensiva ucraina". Per gli analisti americani, l'avanzata ucraina nella regione di Kherson, in corso da agosto, si è "probabilmente rivelata vincente e il ritiro della Russia dalla sponda occidentale del Dnepr non è certo una trappola mirata ad attirare le truppe ucraine in una difficile battaglia vicino a Kherson", come suggeriscono alcune fonti ucraine e occidentali.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

Commenti