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Come sfuggire a Omicron? Con l'immunità di gregge

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L'epidemiologo La Vecchia: 'era speranza a inizio vaccinazione ma se continuano a uscire sottovarianti che sfuggono a scudo non ci sarà

Il progetto dell'immunità di gregge per sconfiggere Covid-19 si è rivelato "la grande delusione". "Quando all'inizio siamo andati a fare il vaccino, tutti noi abbiamo sperato che l'avremmo raggiunta, arrivando prima a un 80% di copertura, poi al 90-95%. Come per il morbillo, abbiamo sperato che la malattia sparisse. Invece non è stato così, il target è stato corretto al rialzo" mentre si passava "di variante in variante", ma per un "nulla di fatto". E "il 'dramma' per l'immunità di gregge, quello che ha smantellato i piani iniziali, è stato la variante Omicron". A tracciare quello che appare essere ormai un destino segnato per il sogno di uno scudo definitivo anti-Sars-CoV-2 è l'epidemiologo Carlo La Vecchia, docente all'università Statale di Milano.

"L'indice" di contagio "R0 iniziale della variante Wuhan era 2,6 e sarebbe bastato coprire un 80% della popolazione - ricorda - Con la Delta" questa asticella si è alzata, "siamo arrivati sopra quota 90%". Poi è entrata in scena la nuova variante. "Se già Omicron 1 aveva un R0 di 16, quello di Omicron 5 è probabilmente uguale o superiore a 20. Quindi in sostanza è il virus più contagioso che mai abbiamo visto. Più contagioso del morbillo. E questa è una difficoltà. L'altra è che Omicron continua a sviluppare sottovarianti".

Quello che sta emergendo è che "chi si è infettato con Omicron 1 può rifare Omicron 2 e poi Omicron 5. Se continueranno a svilupparsi sottovarianti che non rispondono all'immunità acquisita dalla precedente sottovariante o dal vaccino - prosegue La Vecchia - l'immunità di gregge non ci sarà. Poi come tutti i virus, ma stiamo guardando lontano, anche Sars-CoV-2 a un certo punto si stabilizzerà. Oggi però questo è un virus nuovo che continua a variare. E' possibile che si stabilizzi, ma purtroppo fino ad ora ogni 2-3 mesi abbiamo avuto una sottovariante che era in grado di contagiare sia i vaccinati sia chi aveva fatto la sottovariante precedente". 

E' possibile sperare nei nuovi vaccini in un'ottica di immunità di gregge? "Sperare è la parola giusta - riflette La Vecchia - Di più non si può dire. Al momento il nuovo vaccino adattato che è stato sperimentato dai produttori per la sicurezza ha Omicron 1 insieme al ceppo originario, perché comunque il vaccino col ceppo originario continua a proteggere dalla malattia grave. Purtroppo siamo arrivati a Omicron 4 e 5".

"Se verrà aperta di nuovo in autunno la campagna vaccinale, il nuovo vaccino senza dubbio servirà soprattutto per evitare malattie gravi. Quanto servirà per evitare un'ondata epidemica come quella che abbiamo visto con Omicron 2 e 5 non lo so. Ragionevolmente - rimarca l'epidemiologo - si pensa che il nuovo vaccino, pur mirato a Omicron 1, potrebbe aiutare sulle altre sottovarianti Omicron. Questo a patto che, se arrivasse una nuova variante in autunno, sia anch'essa Omicron. E' molto probabile, ma non è sicuro neanche quello".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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