Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Nasce l'Integration League per superare la diffidenza

kids-3503767_1920.jpg

Progettato dalla Lega Pro, hanno aderito 8 club della Lega Pro: Ancona, Fidelis Andria, Cesena, Feralpisalo, Virtus Francavilla, Monopoli, Potenza, Reggiana. I

Nasce Integration League, il torneo misto che coinvolge cittadini locali insieme a rifugiati, richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria e temporanea, a cui hanno aderito 8 club della Lega Pro: Ancona, Fidelis Andria, Cesena, Feralpisalo, Virtus Francavilla, Monopoli, Potenza, Reggiana. Il progetto è stato presentato oggi nella Sala Paolo Rossi in Figc dal numero uno della Lega Pro Francesco Ghirelli, Unhcr e Project School alla presenza del numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina. Il nuovo progetto con cui il calcio entra nel campo dell'inclusione, è stato promosso da Lega Pro con il supporto di Unhcr e Project School - cofinanziato dall'Unione Europea.

Il progetto prevede la formazione di 8 squadre, composte da 8 cittadini italiani e 8 rifugiati, richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria e temporanea, di sesso maschile residenti o domiciliati nelle città dei club di Lega Pro aderenti. Le squadre si alleneranno per 5 mesi nelle strutture messe a disposizione dei club per poi competere tra loro in un vero e proprio torneo di 15 partite, con la finale che si disputerà in un importante stadio italiano. Inoltre, mentre le squadre verranno formate e si alleneranno, saranno organizzate diverse attività collaterali con finalità formative e di sensibilizzazione che coinvolgeranno le istituzioni locali, i centri sportivi giovanili e le scuole.

"Mi congratulo con la Lega Pro e il Presidente Francesco Ghirelli per questa bella iniziativa, che si inquadra nel solco dell'attività che la Figc svolge con 'Progetto Rete' già da diversi anni con i minori stranieri non accompagnati, che compiono un passo decisivo verso l'inclusione nel nostro Paese attraverso il calcio", ha spiegato Gabriele Gravina, Presidente della Figc. "E’ motivo di grande soddisfazione ospitare nella Sala Paolo Rossi un progetto molto bello e per il quale faccio i complimenti alla Lega Pro, sia per il contenuto che per la modalità di presentazione: molto bello il Logo. ‘Giocare, insieme’, un messaggio che si inserisce in maniera significativa nel nostro modo di intendere il calcio, la nostra visione. Ringrazio tutta la Lega Pro per il livello di sensibilità che c’è dietro un progetto di questo tipo. Il calcio dimostra sempre di più di essere veicolo di inclusione, coinvolgimento e inclusione", ha aggiunto Gravina sottolineando che "la progettualità della Lega Pro, sviluppata con partner di assoluto prestigio e coinvolgendo persone maggiorenni, completa un percorso formativo e di integrazione in una perfetta azione di sistema, a testimonianza di quanto il mondo del calcio sia molto più sensibile di come viene rappresentato".

"Sono particolarmente orgoglioso di questo progetto perché fa emergere, ancora una volta, la straordinaria capacità dei club di Serie C di essere vicini ai territori e di dare risposte ai bisogni sociali", ha poi sottolineato Francesco Ghirelli, Presidente della Lega Pro. "Oggi inauguriamo un nuovo modello di integrazione che utilizza il gioco del calcio come veicolo che contribuisce a dare un senso di normalità soprattutto a chi vive condizioni difficili. Mi auguro che attraverso questo progetto le comunità possano riscoprire un modo per valorizzare i rapporti tra cittadini e coloro che fuggono da situazioni di crisi, il calcio mette al centro le persone", ha aggiunto Ghirelli, spiegando che questo progetto "normale, ma frutto di un percorso lungo, complesso, che solo con il supporto di Unhcr e Project School potevamo mettere in campo. Abbiamo lavorato nel campo del sociale per trovare risorse. Si è trattato di una opportunità che non potevamo farci sfuggire perché dava possibilità ai nostri club di dare risposte concrete. Ma c’è anche l'altra innovazione, quando incroci l’Europa cambia l’asse di lavoro, la tempistica, l’approccio. Facciamo un'operazione sociale, cerchiamo risorse e miglioriamo la nostra struttura".

"Quando pensiamo ai rifugiati, tendiamo a pensare al loro bisogni in termini di sicurezza, cibo, alloggio, salute, e altro. Questo è ovviamente vero. Tuttavia, non possiamo trascurare altri aspetti che possono non essere strettamente "salvavita", ma che certamente "cambiano la vita", ha chiarito Chiara Cardoletti, Rappresentante Unhcr per l'Italia la Santa Sede e San Marino. "Poter praticare uno sport come il calcio insieme alla comunità locale, è senza dubbio uno di questi. Siamo felici di poter sostenere Lega Pro nella realizzazione di questo progetto che aiuterà i rifugiati a creare nuove amicizie, sentirsi sicuri e accolti".

"In Europa, negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative che adottano il calcio come strumento per abbattere stereotipi di ogni tipo", ha spiegato Antonio Dell'Atti, Co-founder Project School. "Con Integration League, portiamo in Italia un progetto innovativo in cui lo sport più popolare del mondo diventa la chiave strategica per creare un contesto competitivo perfetto per mostrare a chi seguirà il torneo che il colore della maglia delle due squadre è l'unica vera differenza tra chi scenderà in campo".


 
1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

Commenti