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Lollobrigida tra agricoltura, RdC e flussi migratori

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Il ministro della sovranità popolare: 'C’è un pezzo di comunicazione che vuole far passare lavoro come cosa meno degna di percepire reddito'

“Io credo che sia un po’ strano come vengono riportate le notizie. Io ho spiegato, a fronte della domanda che mi è stata posta: esiste un’esigenza di persone che vengono dall’estero per i lavori in agricoltura, in edilizia, nei trasporti, nel turismo? E la risposta è sì. Prima di accedere ai decreti flussi ovviamente si deve fare una verifica di quanta disponibilità di lavoro c’è su base interna". Così Francesco Lollobrigida, parlamentare di Fratelli d’Italia e ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, intervenuto in diretta ad Agorà, su Rai Tre, torna sulle sue parole sul rdc finite sotto i riflettori.

"Noi abbiamo tante persone che abbiamo anche visto anche in televisione dire: in Italia non c’é lavoro e quindi se ci tolgono il Reddito di cittadinanza noi siamo costretti ad andare a rubare. Prima di andare a rubare io volevo segnalare anche a loro che esistono migliaia di posti di lavoro che sono occupati da persone che lo fanno con dignità e anche ben pagati". Per Lollobrigida, "c’è un pezzo oggi di comunicazione che vuole far passare il lavoro come una cosa meno degna di percepire un reddito senza lavorare. Non parlo di chi non ha la possibilità di lavorare. Chi non ha la possibilità va sostenuto, va aiutato anche in maniera maggiore”.

"Qualcuno ha contestato una mia affermazione, non ho mai parlato di campi, non ho detto bisogna tornare a lavorare nei campi, no. Ho detto che bisogna tornare a fare gli imprenditori agricoli". E' quanto ha precisato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida intervenendo a Vinitaly al convegno vino, salute, turismo nell'auditorium Verdi, presenti anche gli studenti vincitori del 7° Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia, organizzato dal Crea.

"Esiste una richiesta legittima dal mondo imprenditoriale di forza lavoro. - ha spiegato Lollobrigida - Bisogna far girare le macchine e speriamo che sia invertita questa drammatica situazione della disoccupazione in Italia. Esiste un provvedimento il reddito di cittadinanza, basato su due principi: uno è quello di assistere chi non può lavorare, bene, va rafforzato questo aspetto, vanno assistiti coloro che non possono lavorare in uno spirito solidaristico ma questa ricchezza va creata e si crea con il lavoro non per decreto e non si crea vendendo i beni di famiglia".

"Esiste o non esiste una richiesta di manodopera nel settore dell'agricoltura? - ha domandato il ministro rivolgendosi alla platea di imprenditori agricolo- Una richiesta nel settore del commercio, dell'edilizia, del turismo, dei trasporti di persone che si impegnano? Sono lavori umilianti, sono lavori per cui una persona di deve vergognare di prendere uno stipendio a fine mese? Io credo di no, perché se così fosse quando si chiede di aprire i flussi per portare persone che fanno lavori indegni si apre un mercato degli schiavi non si sta dando la possibilità di lavoro. Io non penso che sia così. Penso che le persone che vengono a lavorare siano persone degne che vanno trattate in maniera equa e integrate il più possibile. E allora non c'è nulla di vergognoso nel lavorare in agricoltura e fare l'impreditore agricolo, che anzi dà la possibilità di avere un reddito alto".

“Io penso che ci sia un atteggiamento un po’ strano in cui si pensa che chi viene da fuori, quelli che accedono in Italia come decreto flussi, siano persone di serie B, evidentemente. Perché se i lavori che vengono a fare non sono lavori degni per chi prende il Reddito di cittadinanza è come se dovessimo importare schiavi. Io rifiuto un concetto così incivile”. 

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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