La Ue smentisce Macron: niente truppe
La missione in Ucraina con l'esercito viene respinto dall'alto rappresentante Borrell
L'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per la Politica Estera, Josep Borrell, ha affermato che l'Occidente non invierà truppe in Ucraina per sostenere il proprio esercito nella guerra contro la Russia, "qualunque cosa dica" il presidente francese Emmanuel Macron. Borrell ha sottolineato la necessità di "continuare a difendere l'Ucraina", ma "non abbiamo inviati né invieremo" soldati al fronte. Durante la presentazione del suo libro "L'Europa tra due guerre", Borrell ha tuttavia sottolineato che le potenze occidentali, in particolare i paesi dell'Unione Europea, si sono impegnate a consegnare i caccia F-16.
"In Ucraina la guerra continua e continuerà. Non si fermerà a breve termine. Continuerà finché l'Ucraina si difenderà", ha affermato Borrell, sottolineando che la Russia non ha solo l'obiettivo di "impossessarsi delle province del Donbass e mantenere la Crimea", ma vuole "cambiare la situazione politica in Ucraina" e cambiare il suo governo con uno più vicino a Mosca, come in Bielorussia.
L’Alto Rappresentante ha quindi riconosciuto che la Russia rappresenta ''una minaccia esistenziale per l’Europa'', anche se non tutti gli Stati membri della Ue la pensano così. "E' una realtà, ce ne sono alcuni, non molti", ha affermato Borrell.
"'La Russia farà di tutto per prevenire uno scontro globale' ha detto Vladimir Putin nel giorno della parata per l'anniversario della vittoria sul nazismo. E, rivolgendosi all'Occidente, ha anche affermato 'non dimentichiamo la lotta comune contro Hitler'. Sono timide ma importanti aperture al dialogo che l'Unione europea e la Nato non dovrebbe lasciar cadere nel vuoto". Lo afferma ad Affaritaliani.it il vicesegretario della Lega Andrea Crippa. Che aggiunge: "Noi abbiamo sempre votato coerentemente il sostegno anche militare all'Ucraina, ma la guerra non può durare all'infinito, sia per le troppe vittime che ha già causato sia per i danni economici all'Europa e all'Italia. Basta con le folli, pericolosissime e allucinanti dichiarazioni guerrafondaie come quelle di Macron e perfino di Mario Monti che ipotizzano l'invio di truppe in Ucraina a combattere contro la Russia".
"Una parziale apertura al dialogo da Putin è arrivata e, pur con tutte le cautele del caso, non va fatta cadere nel vuoto. Serve una trattativa, sedersi al tavolo e cercare una soluzione che faccia finire in fretta il conflitto scongiurando l'escalation. L'Europa e la Nato smettano di parlare solo di armi e di sostegno militare e cerchino di aprire un canale con il Cremlino per trovare una soluzione pacifica al conflitto. Ne va della sicurezza globale e anche della tenuta economica dell'Europa, che ha subito, Italia in testa, molto di più le conseguenze della guerra rispetto agli Stati Uniti", conclude Crippa.
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