Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

I medici raccomandano l'uso delle mascherine

covid mascherine gente.jpg

Le mascherine all'interno degli studi dei medici di famiglia in genere sono sempre previste se c'è rischio di contagio legato alla situazione epidemiologica

"Le mascherine all'interno degli studi dei medici di famiglia in genere sono sempre previste se c'è rischio di contagio legato alla situazione epidemiologica. E' una questione di responsabilità, non c'è bisogno di obbligo". Così Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg), in merito alla decisione dell'Austria per l'uso delle mascherine negli ospedali, nelle case di cura, negli studi medici e sui mezzi di trasporto pubblici più affollati.

"Dopo la circolare del ministro della Salute Orazio Schillaci sull'uso delle mascherine, che permetteva ai medici di gestire, in un'ottica di direzione sanitaria i propri studi - ricorda il leader della Fimmg - noi abbiamo prodotto un documento che collega l'accesso agli ambulatori alle condizioni epidemiologiche in atto, ma anche alle concrete situazioni ambientali degli ambulatori: dimensioni della sala d'attesa, organizzazione delle visite eccetera. In questo senso noi continuiamo a mantenere la responsabilità per poter garantire sicurezza e migliori cure ai pazienti, limitando, quindi, le possibilità di contagio".

In questo contesto, secondo Scotti "è fondamentale che ci sia una responsabilità della popolazione. Non è questione di obbligo, ma dobbiamo cominciare a considerare come un'espressione di civiltà il fatto di utilizzare la mascherina a fronte di un rischio di contagio, non solo da Covid. Ricordiamo che negli anni di pandemia è scomparsa l'influenza. Mi pare evidente che ora dovremmo finalmente passare a una fase in cui è il cittadino stesso a responsabilizzarsi rispetto alla prevenzione delle malattie. Un Paese civile - sottolinea - funziona così".

"Nelle scorse settimane ci sono stati problemi di distribuzione. Si è detto che il vaccino poteva essere fatto insieme all'antinfluenzale, ma la verità è che la distribuzione non è avvenuta in maniera tale da poterlo davvero fare", riferisce Scotti sottolineando che ora, anche a fronte delle richieste, "è necessaria una rapidità della logistica per rendere agile l'offerta e la somministrazione dei vaccini. Abbiamo segnalazioni da parte di medici di famiglia e farmacisti, come quella di oggi a Padova, dell'arrivo di dosi insufficienti rispetto alle richieste. Tra l'atro - aggiunge il leader Fimmg - abbiamo perso un'occasione, perché se io come medico ho vaccinato il 75% dei miei pazienti a rischio per influenza e non ho potuto offrire loro anche l'anti-Covid, ora dovrò richiamarli per una nuova seduta vaccinale. E questo in un periodo in cui i nostri studi sono strapieni. Molti di noi fanno turni aggiuntivi per le vaccinazioni il sabato. Ma non possiamo chiedere sempre ai professionisti di sacrificare il loro tempo per la disorganizzazione che non è loro responsabilità" .

In ogni caso, l'invito agli assistiti è a vaccinarsi il prima possibile, contro il Covid e anche contro l'influenza. La prevenzione, precisa Scotti, "è molto importante, soprattutto per i più fragili. Vaccinarsi è il vero regalo di Natale che le famiglie possono fare ai nonni".

1 Dicembre
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

Commenti